ATP Chengdu: Musetti è discontinuo ma doma con intelligenza Mannarino. Ora la semifinale con Kachmazov
[1] L. Musetti b. [5] A. Mannarino 6-2 5-7 6-2
Lorenzo Musetti trova la strada per le semifinali al Chengdu Open, del cui tabellone è prima testa di serie, superando in due ore e diciotto minuti il quinto favorito della compagnia, il francese Adrian Mannarino per 6-2 5-7 6-2.
Lorenzo ha dominato nel primo set ma non è stato in grado di mantenere la giusta intensità di gioco, subendo il ritorno del talentuoso giocatore transalpino. Perso il secondo parziale, l’italiano non si è però demoralizzato e ha ritrovato efficacia in difesa e contrattacco; il break nel quinto game del set decisivo ha avuto l’effetto di azzerare l’entusiasmo di Adrian e di restituire il comando dello scambio al nostro connazionale, che ha dilagato in pochi minuti fino al termine del match.
Agli sgoccioli di una lunga e positiva stagione, a Lorenzo probabilmente non si può chiedere di essere efficace e continuo per tutto l’arco della partita; il semifinalista di Wimbledon deve accettare comprensibili cali di rendimento, ma lo sta facendo con giudizio e con la consapevolezza dei suoi nuovi orizzonti e della sua forza mentale. Mannarino ha saputo approfittare di questi episodi di imbarazzo e la bravura di Lollo è stata tutta nel pazientare e nell’attendere il momento propizio per tornare a farsi sentire in tutto il suo ingegno tennistico.
Per lui ora c’è l’ultimo ostacolo verso la finale, costituito dalla sorpresa russa Alibek Kachmazov, suo coetaneo e vincitore del cileno Jarry.
Primo set: Musetti sale progressivamente e domina la scena
Lorenzo parte da lontano per parare il servizio di Mannarino, ma già nel suo secondo turno in risposta il carrarino si appropinqua alla linea dell’out, accorgendosi di non soffrire le traiettorie in attacco di gioco del francese. Dal canto suo Adrian non arretra e si affida ai suoi colpi piatti per aprirsi il campo. Nel game d’esordio il favorito numero uno del torneo manca in un paio di occasioni il campo ma lascia intendere di non essere pienamente in temperatura; sul punteggio di 1-1 come detto Musetti è maggiormente propositivo e comincia a operare con il rovescio slice parallelo al corridoio con linee ed effetti indigesti al transalpino, che annulla quattro palle-break ma si arrende alla quinta.
Le tribolazioni di Mannarino aumentano al crescere in aggressività del Muso; la testa di serie numero cinque si impone di cercare angoli più accentuati per togliere l’azzurro dal centro del campo e comincia a mandare le sue palline nel couloir sempre più spesso e dopo mezz’ora Lorenzo si appresta a servire sul punteggio di 4-1.
Mannarino esce vincitore da un movimentato scambio composto da tocchi leggerissimi con un dritto stretto in contropiede, bella soddisfazione lungamente applaudita durante il settimo game, ma lo scambio si perde in un contesto di palese inferiorità in tutti gli aspetti del confronto. Musetti serve meglio e più spesso la prima palla, i suoi colpi pesano di più e il rovescio funziona sia colpito dall’alto che dal basso: il toscano si permette un doppio errore sul primo dei tre setpoint consecutivi nell’ottavo game, ma dopo quarantuno minuti arriva comunque il 6-2. Per lui l’80% di punti con il servizio principale e solo il 44% per Mannarino; nessuna palla-break per Adrian, che ne annulla cinque su sette.
Secondo set: Mannarino prende coraggio e trova il break decisivo nel dodicesimo game
Adrian riparte di nuovo al servizio come nella frazione iniziale, ma la continuità nel piazzare il servizio principale risulta decisamente migliore, al punto che Musetti deve ripiegare in posizione di ribattuta e conquista solo un punto nei primi due turni in ricezione. Il Muso prova a confermare i propri standard ma ora Mannarino risponde con coraggio sfrontato e cerca più di sovente di scambiare con fendenti profondi e centrali, che non concedono angoli all’italiano. Soprattutto, il francese ha il merito di ripulire il palleggio dai troppi errori che hanno reso agevole il percorso di Lorenzo nel parziale precedente.
Mannarino è capace di arrivare per tre volte a disputarsi una palla-break nel corso del terzo game e il merito dell’italiano è quello di non avere fretta e di essere concreto, al punto da indirizzare ben due ace del frangente, il secondo e il terzo dell’intera contesa per lui. Lorenzo rimedia con freddezza ed intelligenza e Mannarino deve accontentarsi di annullare una chance di break per il rivale nel gioco successivo e di continuare a guidare per 3-2 dopo ventotto minuti.
La ricerca da parte del francese di maggiori spazi per caricare i suoi colpi sta avendo successo e gli permette ora di accorciare il campo anche con conclusioni sottorete; Lorenzo ha perso il feeling con la risposta, i suoi colpi sono meno pesanti ma lui dimostra nel momento migliore dell’avversario di saper gestire i propri turni al servizio con autorevolezza, rimanendo in scia nel punteggio. Lo spettacolo è di qualità decisamente migliore, i colpi vincenti arrivano più spesso e l’audience apprezza.
Nell’undicesimo game l’italiano sale 30-0 e si porta a due punti dal tie-break ma qui si manifesta il vero rovescio del match, con Mannarino che piazza un poker imprevedibile e si prende gioco e secondo set: sedici discese a rete nel parziale per lui nella frazione.
Terzo set: Musetti con pazienza ritrova la via del break e finisce per dilagare
Musetti comincia in risposta ed è un bene perché può concedersi qualche minuto extra per digerire l’epilogo del set precedente. Lorenzo ha smarrito le variazioni che imbrigliavano l’estro del francese, che non demorde nel rispondere con la sfacciataggine di un pongista alla battuta del carrarino. Musetti si porta sul 2-2 e nel quinto game accumula la pazienza che serve per allungare lo scambio e ritrovare qualche errore del francese.
Finalmente arrivano sue palle-break, l’opportunità che l’italiano non conquistava dal quinto game della frazione di mezzo: sulla prima il lob in difesa di Lollo cresce troppo, sulla seconda la risposta di rovescio slice in diagonale incontra un frammento di riga e mette fuori gioco il francese, comprensibilmente impietrito. Musetti si va a sedere con il piacevole sospetto che il match stia girando dalla sua parte: dopo la pausa arrivano sei punti consecutivi per lui, che Adrian interrompe con un dritto che si diverte a saltellare per due volte sulla fettuccia di metà campo prima di buttarsi oltre.
Non bastano i capricci della pallina per confortare Mannarino, che sul 30-40 manda malamente out la pallina di scorta e cambia campo sul 2-5; Musetti non cede un punto nemmeno nell’ottavo game e si iscrive alla semifinale.