“Bianca come il male”, un libro contro tutte le droghe: venerdì la presentazione. Prefazioni di Gasparri e del Cardinale Müller
“La droga si è presa tutto di me, tranne i miei brutti ricordi: quella è l’unica cosa che gli avrei volentieri regalato…”. Tra il 20 e il 21 ottobre del 2021, in 23 ore e pochi minuti, dopo trent’anni da semplice assuntore di sostanze, il dottor Germano Guarna, psicologo della Napoli bene e consulente del Tribunale anche su inchieste clamorose come quelle sulla pedofilia nel Parco Verde di Caivano, commette tutti insieme i peccati e i reati che non aveva commesso in un’intera vita. Scippa, rapina, determina la morte di una donna con una delle sue azioni criminali: pochi giorni e lo prendono, ammette, finisce in carcere, a processo, inizia a disintossicarsi, decide di raccontare tutta la sua vita sbagliata, compreso i ricordi di quell’ultima rapina, delle sette compiute in una giornata maledetta per procurarsi i soldi per la droga, che lascia sul campo una vittima, Annamaria Malangone, moglie del velista Beppe Panada, scomparso nell’Oceano atlantico nel 1986.
“Bianca come il male”, un libro di Luca Maurelli
Dal 27 settembre sarà in libreria e su Amazon il nuovo libro del giornalista d’inchiesta Luca Maurelli sul tema della droga, legato a quel fatto di cronaca che nel 2021 tenne banco sui media per le modalità del crimine realizzato e il protagonista, uno psicologo di successo, non un ladruncolo di Scampia. “Bianca come il male: la cocaina, il successo, il crollo: la maledetta storia di Germano G, lo psicologo della Napoli “bene” diventato rapinatore e omicida” (Jack Edizioni, pp.311, 15 Euro) racconta la vicenda tragica e maledetta del “dottore” napoletano che incensurato, senza aver alcuna esperienza in materia, decide di improvvisarsi rapinatore. Il dottor Guarna, pentito, disintossicato, ancora alle prese col carcere e con la giusta pena ricevuta, nel libro si propone di “aiutare anche una persona, anche una sola persona”, a non seguire il suo esempio, “a non gettare via una bella via come la mia per la droga”, un messaggio che spera, un giorno, di poter egli stesso lanciare ai giovani nelle scuole, dopo aver espiato le sue pene e il suo tormento interiore.
I contributi di Muller, Gasparri e Califano
Il libro si apre con la prefazione del Cardinale Gherard Müller e una introduzione del senatore Maurizio Gasparri e si chiude con un racconto “ margine” della Napoli tossica, “Drogheria Bella Napoli”, firmato dal cronista di nera Sergio Califano, testimone dei cambiamenti nel tessuto criminale della città e del degrado delle piazze di spaccio. La prima presentazione del volume si svolgerà il 27 settembre alle 19.30 (sala Boccaccio), nell’ambito della Fiera “Ricomincio dai libri”, che si svolge dal 27 al 29 settembre presso l’Archivio di Stato di Napoli, vico monte della pietà – piazzetta del Grande archivio, 5
Nella sua prefazione, il Cardinale Gherard Müller, membro del Supremo Tribunale della Segnatura e del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, denuncia i guasti di una società competitiva e nichilista che spinge le persone a cercare rifugio e protezione nelle droghe. “Una società che seduce e abbandona i più fragili e nella quale non si sa in chi e in cosa credere e riporre davvero fiducia: l’unica strada che ci viene proposta è spesso una scorciatoia e conduce all’isolamento, alle cattive compagnie, ai falsi amici e al conforto artificiale di alcol e droghe, talvolta anche di dipendenze non fisiche ma mentali, come la ludopatia, patologie di anime perse che spesso diventano anticamera di dissoluzione etica e ricorso alla violenza… In questo libro non si parla di peccati o di perdono ma di valori da affermare e di peccatori da raccontare a beneficio del prossimo: c’è il buio, ma anche la speranza, c’è la miseria degli intossicanti, del crimine e il sogno della resurrezione di un uomo strappato da giovane alla realtà, alla vita sociale e cristiana, dal ricatto spietato e ingannevole degli stupefacenti…”.
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, nella sua introduzione racconta gli anni di impegno al fianco delle comunità di recupero dei tossicodipendenti, di Vincenzo Muccioli, di don Pierino Gelmini, e ribadisce il no assoluto a qualsiasi forma di tolleranza o di liberalizzazione delle droghe. “Dietro la disperazione della scoperta di un figlio o di un amico tossicodipendente, che per anni ha condotto una doppia vita, come il dottor Guarna, c’è il vuoto, la solitudine di chi fa uso di droghe e delle famiglie: i Serd, le Asl e gli assistenti sociali non possono e mai potranno arginare da soli un fenomeno che negli 20 anni si è evoluto e continua a cambiar pelle. Ciò che non è cambiato sono i numeri dei tossicodipendenti o dei morti per droga ma anche delle vittime di rapine di chi va in cerca di soldi per acquistare le dosi, dei plagiati dagli ‘zombie’, dei genitori derubati da figli ostaggio di sostanze che ora sono più invisibili di prima e più pericolose, dal crack al fentanyl. Non c’è battaglia culturale più difficile di quella contro ‘tutte le droghe’, nonostante il messaggio – non politico, non religioso, non etico ma scientifico – sia il più semplice di tutti: gli stupefacenti fanno male, in tutte le loro forme…”. E aggiiunge: “Come diceva don Gelmini, non bisogna mai considerare scarto una persona con una vita di fronte da ricostruire e da vivere”.
Il libro è edito da Jack Edizioni, nata nel 2022 su iniziativa dei fratelli Andrea e Dario Raguzzino, rispettivamente avvocato e architetto, come “costola” della Cura il mondo ETS, una associazione culturale che si occupa della salvaguardia del pianeta mediante la promozione di comportamenti virtuosi e sostenibili tesi a migliorare le condizioni di vita della presente e soprattutto delle future generazioni.
L'articolo “Bianca come il male”, un libro contro tutte le droghe: venerdì la presentazione. Prefazioni di Gasparri e del Cardinale Müller sembra essere il primo su Secolo d'Italia.