Scenasonica lancia a Pordenone la prima 24 ore di musica elettronica
Non solo mostre e conferenze. L’ex Convento di San Francesco, dal 2017, è diventato un “tempio” della musica di avanguardia con Scenasonica, rassegna internazionale di musica sperimentale e contemporanea diretta erede del movimento che animò la scena musicale alternativa Pordenonese a fine anni ’70. Nel prossimo fine settimana, in quel contenitore, viene lanciata la prima 24 ore di musica elettronica dal vivo.
“SAT to SUN” è la prima edizione di una 24 ore senza interruzioni di musica elettronica, una maratona di artisti, gruppi e performer interdisciplinari che animeranno gli spazi interni ed esterni dell’ex Convento: a partire dal pomeriggio di sabato e sino a domenica sera l’ex convento riacquisterà il suo ruolo di incubatore artistico d’avanguardia, con 12 esibizioni live all’interno della chiesa e altrettante nel chiostro.
La matrice artistico/culturale di Scenasonica e alcune delle persone che ne fanno parte sono le stesse che animarono la scena musicale alternativa pordenonese a partire dalla fine degli anni ’70. L’ideatore e curatore Claudio Scircoli ha immediatamente costituito un collettivo artistico di cui fanno parte artisti, studiosi e appassionati di diversa età, estrazione culturale, sensibilità artistica.
«Fianco a fianco in quest’avventura – racconta lui stesso – ci sono ragazzi ventenni e musicisti sessantenni, conservatori e progressisti, provocatori e moderati. In ogni caso, pensatori anticonvenzionali perché, Pordenone si merita uno spazio culturale di questo tipo. Dal 2017 Scenasonica, attraverso il contenitore ExConventoLive, fruisce dello spazio del San Francesco, rispondendo alla richiesta di una parte del pubblico musicale stanca delle solite proposte».
La rassegna ha alcune caratteristiche piuttosto uniche: dura tutto l’anno alleggerendosi solo nel periodo dei festival estivi, così da creare un’offerta culturale costante in città; non propone un unico genere bensì una tendenza: «La ricerca, quindi elettronica, acustica, wave, jazz, etnica e tutti i generi immaginabili purché frutto di un pensiero creativo – prosegue Scircoli –. Offriamo poi spazio e ospitalità ad artisti di valore spesso sottovalutati dai circuiti tradizionali. Siamo fortunati a vivere in questa città, e sino a quando permarranno le condizioni per poter fare da apripista come movimento culturale, continueremo con la nostra sfida. Il pubblico che ci segue è diventato una comunità trasversale, in tutti i sensi, di persone curiose e intelligenti aperte a conoscere cosa sta accadendo nel mondo in ambito musicale al di fuori». L’esperienza sta superando anche i confini della città, «ma ci piacerebbe che Pordenone restasse il fulcro, la capitale di questo nuovo slancio culturale». Anche questo rende la città capitale della cultura.—
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