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Inno per la Cina di Mao in piazza Ponterosso a Trieste: «Gesto di cattivo gusto, identificare le autrici»

Non è passata inosservata neanche alla politica la mini-celebrazione improvvisata da tre donne cinesi, in divisa mimetica, davanti al tallero di Maria Teresa in piazza Ponterosso. «Abbiamo presentato un’interrogazione in merito a quanto accaduto martedì mattina per chiedere se si tratti di una manifestazione autorizzata o meno», dice il consigliere comunale Alberto Polacco. La risposta va da sé, nessuna autorizzazione. Il capigruppo di Forza Italia vuole vederci chiaro in merito a un siparietto, con tanto di inno e bandiera rossa, che per stessa ammissione delle tre giovani cinesi voleva celebrare il 1 ottobre 1949, e cioè la vittoria del Partito Comunista di Mao e la Festa della Repubblica Popolare Cinese.

«Pare quanto meno di cattivo gusto l’utilizzo di divise militari unitamente allo sventolio della bandiera cinese quasi a significare una volontà di “conquistare” la città di Trieste», dice Polacco che assieme ai colleghi forzisti non si ferma al semplice distinguo. «Chiediamo, quindi, che vengano identificati i responsabili di questa carnevalata, che è irrispettosa della nostra città che ha conosciuto l’occupazione di regimi totalitari – scrivono nell’interrogazione – Se il buongiorno si vede dal mattino è evidente che terremo alta l’attenzione perché nessuno si senta in diritto di ritenere che Trieste possa essere terra di conquista di chicchessia e che si rispettino i nostri valori e sensibilità».

L’altra mattina in piazza Ponterosso, poco prima delle 8. 30, i passanti fra cui diversi turisti si erano fermati a osservare le tre donne vestite da militari, con tanto di basco e anfibi, manifestando una certa sorpresa. C’è chi aveva anche immortalato un quadretto insolito.

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