Riprese e condivise video di sesso di gruppo a Lignano: una condanna per revenge porn
Nell’agosto 2021 venne accusato, insieme ad altri quattro amici tra i 17 e i 21 anni, di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza diciottenne durante una vacanza a Lignano Sabbiadoro. Un’accusa archiviata qualche tempo dopo. Per uno di questi giovani, però, maggiorenne all’epoca dei fatti, l’iter giudiziario è proseguito, con l’accusa di revenge porn, e cioè diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, in seguito a un’imputazione coatta.
Il ragazzo, nel pomeriggio del 10 agosto di tre anni fa, riprese il sesso di gruppo degli amici con la ragazza, senza il loro consenso, girando poi il video sul telefonino di uno dei protagonisti, all’epoca minorenne.
Ieri è arrivata la condanna da parte del giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Udine, Mariarosa Persico, che ha inflitto al ragazzo che girò il video otto mesi di reclusione con pena sospesa oltre al pagamento di un risarcimento di 5 mila euro. Il giudice ha ritenuto di dover punire non solo la scelta di aver girato il video senza il consenso delle parti, ma anche di averlo fatto circolare. La vicenda, capitata in un appartamento di Lignano tre anni fa, vide coinvolti, come ricostruito dal dalla squadra mobile della questura di Udine e dal commissariato di Lignano, due veneti della provincia di Verona, un piemontese di Alessandria e due lombardi delle province di Varese e di Milano. La ragazza invece, difesa dall’avvocato Paolo Viezzi, era friulana.
La persona condannata dal gup è uno dei due residenti in Lombardia. Subito dopo il fatto era stata la giovane, in lacrime, a presentarsi in spiaggia chiedendo aiuto al padre, che si diresse nell’appartamento della presunta violenza sfondando la porta a spallate, trovando i ragazzi chiusi in bagno. «Piagnucolavano, supplicandomi di andare via e minacciandomi di chiamare la polizia - ha detto l’uomo nel 2021-. Ho capito di trovarmi di fronte persone insignificanti». —
a.c.