Corsa al vaccino anti influenza, code e proteste al centro Asst
PAVIA. La buona notizia: il primo vax day dell’anno ha registrato numeri record. Quella cattiva: un caos da centinaia di persone in coda, con ore di attesa – in certi casi – per ricevere il vaccino anti influenzale. Ma il boom di richieste è stato gestito come gli anni scorsi, quasi fosse inaspettato: attive solo due linee vaccinali per la folla di prenotati e non, nessun amministrativo per guidare o informare chi, ieri (sabato), si è rivolto alla Casa di comunità di piazzale Golgi. Tutti sono stati vaccinati – fa sapere Asst – ma al prezzo di lunghe attese imposte a chi non può aspettare, perché la giornata era dedicata in particolare alle persone over 65, ai malati, alle donne in gravidanza e alle persone a rischio, prenotate tramite portale regionale o in coda senza registrazione, come consentito da Asst.
Ma quella di ieri non è l’unica iniziativa della lunga campagna anti influenzale: da domani, le categorie prioritarie (over 65, malati, etc.) potranno fare il vaccino dal medico di base, dal 14 nelle farmacie e dal 21 nei centri vaccinali. Dal 4 novembre, la vaccinazione sarà estesa a tutti.
«Fatemi passare»
Nonostante l’aria ribollente di comprensibile insofferenza, gli operatori sanitari hanno fatto il possibile per aiutare tutti, gestendo le file di fronte gli ambulatori e il “conflitto” tra prenotati e non. Dopo ore d’attesa, un uomo sulla sessantina in evidente difficoltà si alza dalla sedia per farsi largo tra la folla: «Sono diabetico e sento di avere problemi con la glicemia, posso passare?» chiede ai presenti intorno a mezzogiorno, cioè quando gli operatori stanno ancora smaltendo le prenotazioni fissate per le 10.15 e le 10.30. Dopo il vaccino anti influenza (su richiesta era offerto anche quello contro il Covid) racconta: «Sono arrivato alle 8 senza prenotare. Dopo quasi quattro ore ho cominciato a sentirmi poco bene e ho chiesto di saltare la coda». Non è l’unico caso di “autogestione”: un signore in fila si accorge che dietro di lui ci sono tre donne in gravidanza, e di comune accordo con il resto degli astanti cede loro il turno.
Nel pomeriggio la visita al centro vaccinale di Giancarlo Iannello (direttore socio-sanitario di Asst) dopo le molte lamentele per l’attesa: «Abbiamo dato la possibilità a più persone di prenotarsi – afferma – andando anche oltre le linee ministeriali che prevedono di vaccinare un certo numero di persone in un dato tempo. Non mi sento di rimproverare i miei collaboratori per questo. Guardiamo il lato positivo: c’è più sensibilità in merito alla prevenzione e in tutti i nostri centri c’è stata grande adesione. Quest’anno contiamo di vaccinare almeno il 50 per cento degli over 65, l’anno scorso il dato si è fermato al 45 per cento». Ma nonostante l’alta adesione, per le vaccinazioni sono state messe in campo le stesse forze dell’anno passato, quando il vax day non ha riscosso lo stesso successo. L’affollamento di ieri sembra quasi inaspettato, e Iannello ammette: «Ci siamo basati sui numeri degli anni passati per approntare le linee vaccinali. Ma ciò che conta è che tutti hanno ricevuto il vaccino». Asst ha aggiunto che la sovrapposizione tra pazienti prenotati e in libero accesso ha generato ritardi, molto sentiti da chi è rimasto in coda: «Una situazione inaccettabile» dice una coppia di anziani in attesa.