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Comunità europea dello sport, il Canavese si candida per il 2026 

AGLIÈ

Il laboratorio di idee Canavese 2030 mette in moto un ambizioso progetto, finanziato inizialmente da Regione Piemonte per 75mila euro, che coinvolge cinque Comuni (Salassa, Agliè, San Giorgio, Quincinetto e Favria).

Alla base della nuova progettazione c’è la convinzione che lo sport sia uno straordinario strumento di aggregazione, per un Canavese visto come territorio accessibile, sostenibile ed accogliente e per la crescita educativa e del benessere fisico dei bambini, dei ragazzi e di tutti i cittadini. Ma anche volano per il turismo alla scoperta di luoghi ancora poco conosciuti.

Il progetto illustrato ieri, domenica 6 ottobre, nella sala consiliare di Agliè, s’intitola “Terre del Canavese, - Comunità europea dello sport”, e comincia con la candidatura congiunta per il riconoscimento di Community of sport per l’anno 2026 di Aces Europe, un’associazione culturale privata a carattere no-profit che opera in sinergia con la Commissione europea, in particolare per le iniziative presentate nel “libro bianco dello sport”.

Una candidatura costruita attraverso l’elaborazione di un dossier di 44 pagine, in via di completamento, finanziato dalla Regione Piemonte con 75mila euro. Contributo che verrà gestito da Canavese 2030 in qualità di ente coordinatore dell’iniziativa e fondazione che può occuparsi direttamente di bandi e candidature, mentre Salassa è stato scelto quale Comune capofila. Il velodromo di San Francesco al Campo farà da capo-filiera rispetto alle associazioni e alle realtà che sul territorio si occupano di ciclismo.

Se la candidatura verrà accolta si passerà al secondo step con il completamento del dossier, che potrebbe vedere l’ingresso di altri Comuni e la costruzione tecnica del progetto, che decollerà nel 2026.

L’impalcatura è costruita su un macro progetto denominato Canavese Bike Land, progetto triennale dal costo complessivo di 350mila euro, dal 2024 al 2026, che ha come obiettivo la valorizzazione del territorio del Canavese mediante il ciclismo e il cicloturismo con la realizzazione dei primi tre circuiti: il sentiero dei vini, dei castelli e di Re Arduino, condivisi con la Federazione ciclistica italiana. Inoltre, Il progetto si propone di realizzare le principali gare sino ad arrivare all’idea di Giovanni Ellena di avere una gara del calendario dei professionisti che si svolga stabilmente in Canavese.

«La scelta - ha sottolineato la sindaca di Salassa Roberta Bianchetta- si basa sulle peculiarità del Canavese. Il punto di partenza e gli obiettivi che si vogliono realizzare sono dati dalla visione di un Canavese attrattivo grazie a un ecosistema favorevole al cicloturismo. Un sogno firmato da Giovanni Ellena, dirigente sportivo della Polti Kometa».

Propedeutica al dossier è il censimento delle piste ciclabili che andrà a integrarsi con la mappatura che sta svolgendo Città metropolitana con il progetto BiciPlan. Al termine si avrà un mosaico integrato di piste ciclabili che darà origine alla ciclovia del Canavese. Essa vedrà, in una fase successiva, la posa della segnaletica sulla base del progetto d’identità del Canavese, in fase di svolgimento con il Politecnico di Torino, mentre in una fase ancora successiva sarà possibile realizzare piste ciclabili di collegamento.

I percorsi della ciclovia del Canavese dovranno valorizzare gli hub turistici del territorio: castelli, enogastronomia, Patrimonio Unesco di Ivrea, eventi principali del territori. Presenti all’incontro, oltre ai sindaci, anche Andrea Scandola, presidente della commissione Aces, impegnato in questi giorni nei sopralluoghi sul territorio. La risposta alla domanda di candidatura è attesa tra un paio di settimane. —

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