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L’ultima follia animalista: accuse al governo Meloni per aver finanziato allevamenti di polpi. “Soffrono”

L’attacco è arrivato ieri, in occasione della Giornata mondiale del Polpo: gli animalisti della  Compassion in World Farming (CIWF) sono partiti a tentacoli spianati contro il governo: “L’Italia ha stanziato oltre un quarto di milione di euro per sostenere lo sviluppo dell’allevamento di polpi. Sì, avete letto bene. Mentre ospedali, scuole e infrastrutture soffrono la mancanza di fondi, il nostro governo ha scelto di investire soldi pubblici per una pratica crudele e insostenibile. E l’Italia ovviamente non è sola. A livello globale, sono stati spesi almeno 13,3 milioni di euro per questo folle progetto…”, è l’assurdo attacco degli animalisti. Che però precisano: ci sono anche Paesi più cattivi. “La Spagna guida questa corsa con quasi 10 milioni di euro investiti. Una cifra sconvolgente che, oltre a essere una palese violazione del rispetto per gli animali, rappresenta un affronto alle reali priorità ambientali e sociali. L’Europa invece ha stanziato 3,6 milioni di euro, sia come finanziamento che come parte di prestiti per sostenere le aziende private coinvolte.

Le preoccupazioni degli animalisti per gli allevamenti di polpo

Gli animalisti sono preoccupati, più che mai, per la crescita degli allevamenti intensivi perché rischierebbe di favorire un declino delle popolazioni selvatiche e gli spazi ridotti sarebbero poco compatibili “con la natura intelligente e solitaria degli animali, poco compatibile con condizioni di sovraffollamento”. “Confinarli in spazi ridotti potrebbe indurli a comportamenti aggressivi o addirittura a episodi di cannibalismo”, si legge nell’ultimo studio, diffuso nei giorni scorsi.  

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