Stellantis sotto tutela, dal governo paletti alla vendita di Comau: “Tutelare lavoratori e made in Italy”
Ok, il prezzo è giusto, ma a che “prezzo” per gli operai italiani? La domanda è risuonata a lungo, nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, dove si doveva valutare ed eventualmente autorizzare il gruppo Stellantis a cedere il gioiellino della robotica “Comau”. Alla fine il governo ha dato via libera, ma utilizzando la “golden power”, che consente allo Stato di esprimere il controllo sulla cessione di aziende italiane o di asset strategici: i paletti posti hanno a che fare, ovviamente, con la tutela dei livelli occupazionali, in ossequio anche alle preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindacati.
Stellantis cede Comau, il governo esercita la golden power
Su proposta del Ministero delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il governo ha autorizzato, dunque, con prescrizioni, l’acquisizione, da parte di OEP Heron BidCo srl dell’intero capitale sociale di Comau attualmente detenuto da Stellantis, la quale, a sua volta, acquisirà il 49,9% di OEP Heron BidCo arl, mentre il restante 50,1% sarà detenuto da OEP Heron MidCo (già Lina S.r.l.), società indirettamente controllata dal fondo statunitense di private equity One Equity Partners.
OEP Heron BidCo fa parte del gruppo One Equity Partners, che è la divisione di private equity di J.P. Morgan Asset Management. La società è registrata in Italia, quindi fa capo all’Italia, ma opera a livello internazionale. Le prescrizioni del Governo, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza, riguardano la preso atto che le parti si sono impegnate a garantire che l’operazione avrà un impatto positivo sulla forza lavoro nel medio-lungo termine, ma sono volte anche a tutelare l’asset strategico di Comau e, in particolare – scrive in una nota Palazzo Chigi – “ad assicurare il livello degli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo, il mantenimento, in Italia, degli impianti di produzione delle società italiane del Gruppo e delle funzioni di direzione e coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo del Gruppo Comau”. Inoltre, andrà garantito il know how tecnologico italiano, attraverso la tutela dei brevetti e degli altri titoli di proprietà intellettuale. L’attuazione delle prescrizioni sarà oggetto di monitoraggio da parte del Ministero delle imprese e del Made in Italy).“Comau rappresenta un gioiello di tecnologia per l’imprenditoria italiana che va messo in sicurezza con un ruolo attivo del governo”, aveva ribadito Ferdinando Uliano, numero uno della Fim-Cisl, rivolgendosi al governo.
Il ministro Urso, dal canto suo, ha mantenuto il riserbo su ulteriori dettagli. “Come sempre in questi casi non dico nulla prima e non dico nulla dopo, ma svolgo il mio lavoro. Lo dico con molta serenità, essendo un giornalista di professione: leggo spesso notizie non corrispondenti al vero sul nostro esercizio della golden power, cosa posso dire? Non leggete i giornali se non volete essere messi fuori strada”. Per poi aggiungere: “Mi sembra che sia già tutto chiaro nel comunicato di Palazzo Chigi”.
Stellantis, doppia mozione di maggioranza e opposizione
Ieri, alla Camera, la maggioranza ha intanto depositato una mozione su automotive e Stellantis in cui si impegna il governo ad avanzare una proposta in sede Ue “per rivedere da subito il percorso del green deal“, “a promuovere percorsi di transizione della filiera italiana dell’automotive non solo verso l’elettrico ma anche verso” altre “soluzioni tecnologicamente ecologiche”, a “convocare i vertici Stellantis per chiarire i termini del piano industriale del gruppo in Italia” impegnando la società “a comunicare i dati dei dipendenti fuoriusciti dagli stabilimenti italiani attraverso la prassi (con accordi sindacali) delle dimissioni incentivate”. Identica operazione, ma con obiettivi diversi, dai leader di opposizione Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Carlo Calenda, hanno annunciato una mozione unitaria sull’automotive. “Il governo in questi mesi non ha avuto il coraggio di avanzare a Stellantis alcune richieste semplici e chiare. Nella nostra mozione chiediamo la predisposizione di un pacchetto di iniziative a supporto della filiera produttiva automotive”, dicono tra l’altro.
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