Fazzolari: “Se vincerà Trump non abbandonerà l’Ucraina. Del resto anche Biden poteva fare di più”
“Se vincerà Trump sosterrà l’Ucraina in base alla sua maggioranza. Non credo che verrebbe mai meno il sostegno con una maggioranza repubblicana”. Così Giovanbattista Fazzolari, senatore di FdI e sottosegretario alla presidenza del Consiglio in un lungo colloquio con i giornalisti ripreso da molte testare (il Messaggero, Foglio). Schivo, poco incline a parlare (è vero non sono elastico, ammetti), si concede a una poggia di domande dei cronisti. Dalla politica estera ai dossieraggi fino allo stallo della Consulta.
Fazzolari: se Trump vincerà sosterrà sempre l’Ucraina
L’uomo ombra della premier (lui si schermisce, non è così) è convinto che chiunque vincerà le elezioni Usa il prossimo 5 novembre non farà mancare il suo sostegno a Kiev. Del resto – dice -neppure l’amministrazione Biden ha fatto il massimo. Terreno scivoloso visto che “c’è un tema generale sull’opinione pubblica in Occidente”. Nessun caso Crosetto, sul quale la stampa ha ricamato racconti di problemi con la premier per l’assenza nelle ultime riunioni dei ministri (oggi invece era presente). “Guido è un amico, co-fondatore di Fratelli d’Italia, un bravo ministro”, dice Fazzolari. Da mesi è sotto i riflettori per l”inchiesta della procura di Perugia sul caso dossieraggi. “Se un servitore dello Stato fa in modo compulsivo decine di migliaia di accessi prevalentemente rivolti a esponenti del centrodestra in procinto di andare al governo, me compreso, forse c’è qualcosa da capire”.
Consulta, le opposizioni non hanno senso dello Stato
Capitolo Corte costituzionale dopo l’ennesima fumata nera sull’elezione del giudice mancante. La sinistra si è arroccata sull’Aventino, come per la Rai) bloccando l’elezione di Francesco Marini (per la quale serve la maggioranza di tre quinti). “È grave che per calcoli politici non si elegga un giudice della Consulta”, commenta Fazzolari, aggiungendo che si tratta di una mancanza di rispetto verso il Quirinale, che aveva chiesto di fare presto dopo dieci mesi di limbo. “Le opposizioni hanno perso il senso istituzionale, volevano aspettare di eleggere quattro giudici e spartirli col manuale Cencelli”.
“Siamo sereni, convocheremo i nostri parlamentari fino alla fine”
Nello stesso colloquio con i cronisti riportato anche dal Foglio Fazzolari torna sull’elezione del giudice della Consulta. “Siamo sereni, va eletto un giudice della Corte costituzionale. Convocheremo i nostri parlamentari finché sistematicamente le opposizioni bocceranno il nome, ma lo faranno loro, non noi. Poi ironizza sulla debolezza del centrosinistra sui dossier caldi dell’agenda politica. “Lunga vita a queste opposizioni perché ci permettono di non eccellere: finché c’è questa opposizione gli italiani ci chiederanno di rimanere”. Poi ripete quando detto molte volte dalla premier Meloni. “A noi di rimanere al governo non ce ne frega nulla. Stiamo qui per spirito di servizio. Se domani ci fosse qualcuno di molto più bravo e adatto a guidare il paese saremmo ben felici: perché noi voteremmo lui e non ci dedicheremmo ad altro. Io sto a Palazzo Chigi senza secondi fini, ma semplicemente per ricoprire l’incarico che uno ha, c’è poco spazio per essere elastici”.
Infine un siparietto quando, insieme a un senatore di FdI, passa la figlia di Sensi, Rossella, che gli viene presentata. “Non la conoscevo – dice – non seguo il calcio”.
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