Influenza, a Belluno task force per le vaccinazioni: Oltre 55 mila gli over 65 da immunizzare
Una task force per la campagna antinfluenzale. Medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti, dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 1 Dolomiti: sono questi i soggetti che scenderanno in campo per la vaccinazione dei 55.533 over 65 bellunesi contro l’influenza con l’obiettivo di raggiungere l’adesione minima del 40%, anche se l’obiettivo reale è almeno quota 60%.
La scorsa campagna influenzale, infatti, ha visto un calo di adesione passando dal 53,8% dell’inverno 2022/2023 al 50,2%. Un trend in discesa che si registra dal 2009 (dopo il flop della vaccinazione contro l’influenza suina): allora alla campagna antinfluenzale aderivano tre bellunesi over 65 su quattro.
A contribuire al calo delle adesioni anche l’ampia offerta vaccinale per i soggetti over 65, «che insieme ad altre motivazioni porta a quella che è stata definita “stanchezza vaccinale”», ha sottolineato il direttore della Prevenzione, Sandro Cinquetti. «Quest’anno c’è anche la novità dell’offerta per i nuovi nati del 2024, che potranno essere immunizzati passivamente contro il virus sinciziale, un’offerta che proseguirà anche nei prossimi anni», ha spiegato il commissario Giuseppe Dal Ben.
La campagna
La campagna vaccinale è partita ufficialmente lunedì, ma è dalla prossima settimana che entrerà nel vivo. L’Ulss 1 raccomanda medici, pediatri e farmacisti di aderire ai due open day vaccinali regionali fissati per il 26 ottobre e il 9 novembre.
«Sarebbe un elemento importante per ridare forza alla campagna», ha suggerito Cinquetti, che evidenzia: «Nel 2023 sono state eseguite complessivamente 155.301 immunizzazioni, 36.831 soltanto per l’influenza. E per questo risultato un ruolo fondamentale lo hanno avuto e lo avranno anche in futuro i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta».
Delle oltre 36mila vaccinazioni, infatti, 30.464 (2.384 a domicilio) sono state eseguite da questi professionisti, vale a dire l’83%; a queste si sommano le 1.669 eseguite negli ambulatori del servizio di igiene (5%), le 895 dei centri di vaccinazione di popolazione (2%) le 1.598 eseguite nelle Rsa (4%) e le 1.700 delle farmacie (5%). In calo, invece, i vaccini contro il Covid: l’anno scorso ne sono stati somministrati solo 10 mila.
I vaccini
Ad oggi l’Ulss ha a disposizione 33 mila dosi di siero: «25.880 sono per gli over 65, ma sono in arrivo altre 1.200 dosi», ha spiegato Cinquetti, «4.410 quelle per gli under 65, ma ne aspettiamo 5 mila in più nelle prossime settimane, 2.180 dosi per le case di riposo, 500 per i bambini dai 2 ai 6 anni sotto forma di spray nasale e 30 di un particolare vaccino per chi è gravemente allergico all’uovo».
I medici di famiglia
«Noi siamo la parte fondamentale della campagna», ha detto Fabio Bortot della Medicina di gruppo integrata di Cavarzano e fiduciario della Fimmg. «Un’attività quella vaccinale per cui ci sentiamo valorizzati e apprezzati», ha evidenziato, facendo sapere che, stando alle richieste di immunizzazione che sono iniziate ad arrivare agli ambulatori già da settembre, «crediamo che quest’anno i dati di adesione potrebbero essere migliori. Soprattutto per le persone anziane, che sono molto sensibili».
Bortot ha ricordato che la medicina di Cavarzano eseguirà una giornata vaccinale il 18 ottobre dalle 9 alle 18. «Un impegno importante».
Farmacie
Ad oggi sono 17 su 76 le farmacie che hanno aderito alla campagna e che vaccineranno. Ma il numero è in divenire. Un’esperienza partita pochi anni fa, ma che ha raggiunto buoni risultati, come ha spiegato Monica Dall’Agnol della farmacia di Villabruna, che l’anno scorso ha eseguito 278 immunizzazioni.
«Le farmacie sono dei luoghi di erogazione di servizi e la vaccinazione rientra in questo ambito in cui credo molto, per questo ho deciso di aderire anche quest’anno».
«La farmacia deve diventare sempre più un avamposto di servizi, soprattutto nelle terre alte», ha aggiunto Dal Ben, «per questo cercheremo di sensibilizzare le strutture di Agordino, Comelico, Cadore, Ampezzo e Alpago, dove ad oggi è molto scarsa l’adesione».