Antinfluenzale, boom di vaccini a Padova: somministrate oltre 7 mila dosi
Sarà stata la settimana fredda e piovosa, ma la campagna vaccinale antinfluenzale è partita in quarta nel Padovano: sono infatti 7.620 le dosi somministrate in una manciata di giorni. In particolare, come riferisce l’Usl 6 Euganea, 6.806 sono le iniezioni fatte dai medici di medicina generale – che lo scorso anno hanno eseguito l’86% dei vaccini –, cui si aggiungono le 318 dei pediatri di libera scelta.
Le altre dosi – poco meno di 500 – sono state utilizzate da farmacie, Euganea e Azienda Ospedale Università. A rilento, invece, la campagna contro il Covid: appena 523 le dosi somministrate.
ANTINFLUENZALE
«Siamo partiti molto bene» conferma soddisfatta la dottoressa Lorena Gottardello responsabile dell’Unità Malattie infettive e Vaccini dell’Usl 6 «soprattutto se si considera che abbiamo cominciato una settimana prima dello scorso anno e temevamo un po’ che la gente potesse non rispondere immediatamente, di solito le persone si attivano a fine ottobre. E, invece, abbiamo avuto una risposta immediata».
Per questo motivo, annuncia Gottardello, a fronte di tutte le prenotazioni occupate nei distretti del territorio, l’Usl 6 aumenterà le dosi a disposizione nelle sedi vaccinali di sua competenza.
Sebbene sia chiaro che nessuna azienda sociosanitaria sarà in grado di raggiungere l’obiettivo regionale del 75% di copertura, l’intento dell’Euganea è di migliorare la performance dello stesso anno di qualche migliaio di dosi: «L’anno scorso siamo arrivati al 53%» conferma Gottardello «per quest’anno contiamo di raggiungere almeno il 55% ».
L’Usl 6 – che copre un territorio con 934 mila residenti – ha ricevuto, al momento, dalla Regione 171.250 vaccini distribuiti in diverse formulazioni, specifiche a seconda dell’età: spray nasale per i bimbi da 2 a 6 anni, uno per piccoli dai 6 mesi ai due anni, uno per la fascia 7-64 anni, uno per gli over 65 e uno specifico per gli ospiti delle case di riposo. L’immunizzazione è gratuita per i target obiettivo noti (tra cui over 60, fragili, fino ai 6 anni, donne incinta, operatori sanitari).
La Regione inoltre ha dato indicazioni per due open day vaccinali, il 26 ottobre e il 9 novembre.
I DATI
Secondo i dati dell’Usl 6, le sindromi simil influenzali nel Padovano l’inverno scorso sono state 167 mila e quasi 57 mila i casi di influenza.
Nel 2024 però potrebbe anche andare decisamente peggio: secondo le stime basate su quanto accaduto nell’emisfero australe, dove l’inverno è appena trascorso, quest’anno in Italia si aspettano tra i 14,5 e i 15 milioni di casi di influenza. Questo significa che nel Padovano si potrebbe arrivare al numero record di 300 mila casi, ovvero un padovano su tre.
Ad oggi qui non è ancora stato isolato il virus dell’influenza vera e propria. Tuttavia, a differenza di qualche anno fa, quando il picco arrivava verso la fine di gennaio, anche per il prossimo inverno il clou del contagio è previsto durante il periodo natalizio.
COVID
Molto meno “entusiastica” l’accoglienza per la vaccinazione contro il Covid. Come detto, sono solo 523 le dosi somministrate in questa fase: «Non riusciamo a capire perché ci sia tanta “prudenza” nei confronti di questo vaccino.
Eppure che il Covid sta girando con numeri importanti» prosegue Gottardello «certo, chi si è appena infettato può essere poco propenso a vaccinarsi ma, nemmeno in questo caso ci sono controindicazioni all’immunizzazione e, comunque, ci sono anche quelli che non lo hanno contratto di recente».
In attesa che l’influenza faccia la sua comparsa, il Covid continua a correre, al punto che nell’ultima settimana di settembre è stata superata la soglia di allerta, ovvero oltre 50 nuovi casi ogni 100 mila abitanti: numeri che durante la pandemia facevano scattare restrizioni.
Se è vero che da allora è – di nuovo – cambiato il mondo, lo è ugualmente il fatto che al tempo i casi venivano tracciati nella quasi totalità, mentre oggi i test eseguiti ufficialmente sono in numero limitato al punto da essere poco indicativi dal punto di vista epidemiologico.
Motivo per cui i 482 casi nell’ultima settimana di settembre – con una media giornaliera che ha sfiorato i 70 contagi con l’incidenza più elevata in città –, l’Usl 6 stima possano essere solo un quinto del numero reale.
I vaccini attualmente disponibili – ribadisce infine l’Euganea – sono efficaci contro le varianti in circolazione che appartengono al ceppo Omicron.