Ivrea, i cento anni di Molly: «Il segreto è essere pronti a regalare un sorriso»
Ivrea
Ha raggiunto il traguardo del secolo in buona salute e con un’invidiabile lucidità Maria Morello, per tutti Molly, nata a Ivrea il 7 ottobre 1924, che, dopo un primo intimo festeggiamento con i figli, lo scorso lunedì, incontrerà, oggi, sabato 12, all’oratorio San Lorenzo, amici e parenti tra i quali un nipote conosciutissimo in città, l’ex assessore Andrea Benedino, che si riuniranno in suo onore per celebrare l’importante compleanno.
Giustamente orgogliosi, i figli raccontano volentieri la sua storia che è poi anche la loro: «La mamma ha trascorso gli anni dell’infanzia e della giovinezza, insieme ai suoi 5 fratelli, nella zona di San Pietro Martire, in una casa dove ancora oggi, sui pilastri del cancello, compare una scritta significativa: Parva domus, magna quies ovvero Piccola casa, grande quiete. La sua famiglia, originaria di Tavagnasco, rientrata, prima della sua nascita, dalla Nuova Zelanda dove era emigrata, aveva impiantato un allevamento di galline ovaiole, dotandolo di tutta l’attrezzatura che in quegli anni costituiva il meglio che la scienza e la tecnica mettevano a disposizione».
«Rimasta orfana di entrambi i genitori - continuano - prima dei 16 anni, con la sorella e un fratello, iniziò a lavorare in fabbrica, alla Soie de Châtillon, prima, quindi alla Diatto e, in ultimo, alla Olivetti, dove rimase fino al matrimonio». Nel 1947 sposò Pierino Ferraro e dal matrimonio nacquero cinque figli: Paola, Graziano, Piergiorgio, morto poco dopo la nascita, Flavia e Alberto. Durante i primi anni di matrimonio la famiglia visse ancora a San Pietro Martire, poi, nel 1956, si trasferì in via Cascinette, dove risiede tuttora. Per tutta la sua vita, oltre alla cura dei figli, in particolare di Alberto che ha problemi di disabilità fisica, Molly è stata molto presente sia nelle attività parrocchiali, sia nella vita sociale e di quartiere.
È stata catechista per tanti anni, incontrando generazioni di bambini che ancora la ricordano e ha visto la nascita del quartiere San Lorenzo.
Nel 1965, viene accolta in famiglia una ragazza, Maria Grazia, rimasta orfana di entrambi i genitori. Rimasta vedova nel febbraio 1986, ha continuato a prestare la sua opera in parrocchia. Nel frattempo la famiglia è cresciuta: i figli si sono sposati e sono nati i cinque amati nipoti. Questi anni recenti sono stati segnati, purtroppo, dal grande dolore per la morte del figlio Graziano e per il progressivo aggravamento delle condizioni di Alberto. Attualmente Molly vive serenamente insieme ad Alberto, con l’assistenza di un badante, Hugo, e circondata dalle amorevoli cure delle figlie e dei nipoti. La sua vita è rallegrata dalle frequenti visite di parenti e amici e, soprattutto, da Alberto che, nonostante le sue condizioni fisiche, mantiene una vivace vita sociale.
Cento anni, dunque, hanno sfilato sotto i suoi occhi e guerre, re, regine, papi e presidenti della Repubblica sono saliti, scesi e scomparsi dal palcoscenico della storia, mentre ricorrenze liete e meno liete, momenti belli e difficili hanno scandito la sua lunga esistenza. Lo scorrere del tempo non ha minimamente incrinato, tuttavia, il piacere di vestire con eleganza e il tratto affabile e accogliente che continua a contraddistinguerla. Il segreto? Lo svela la stessa festeggiata: «Accogliere tutto quello che la vita riserva, cercando di mantenersi sempre positivi, non chiudersi al prossimo ed essere pronti a regalare un sorriso a se stessi e agli altri». Franco Farnè