San Giusto resta senza contanti Dopo il postamat fuori uso l’Unicredit
SAN GIUSTO CANAVESE
Nel “paese giardino” non si possono prelevare contanti: dallo scorso aprile, in seguito a un tentativo di furto era stato disattivato il postamat dell’ufficio postale, mentre da alcuni giorni non funziona il bancomat, l’unico segno tangibile della presenza di Unicredit, che aveva chiuso la filiale l’ottobre dell’anno scorso.
Un disagio che la sindaca Giosi Boggio non può tollerare. «Lo scorso settembre avevo già scritto una lettera alla direzione di Poste italiane per chiedere il ripristino del postamat, dove scrivevo che “dalla data del danneggiamento, nonostante le reiterate segnalazioni da parte degli utenti e dell’amministrazione comunale, non si è ancora provveduto al ripristino del servizio, che rappresenta una risorsa indispensabile per la nostra comunità. Tale disservizio sta creando una situazione di fortissima criticità, soprattutto per i numerosi cittadini che, dopo la chiusura della banca, si sono affidati esclusivamente all’ufficio postale per le operazioni di prelievo e gestione denaro. La prolungata inattività dello sportello postamat sta penalizzando le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani e le persone con difficoltà di spostamento, che non hanno modo di recarsi nei Comuni limitrofi per accedere a un servizio analogo. Questo, in un territorio già caratterizzato da una limitata offerta di servizi bancari, rischia di isolare ulteriormente i nostri cittadini, minando la qualità della vita e il benessere economico di molte famiglie. Ad oggi l’insoddisfazione è palpabile e la pazienza degli utenti è esaurita. Ho ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini esasperati, e attualmente è in corso una raccolta firme per chiedere con forza il ripristino immediato del servizio. Ogni giorno sono destinataria di telefonate e richieste di intervento affinché la questione venga risolta con la massima urgenza. Questa situazione non è più tollerabile, e rischia di compromettere in modo serio il rapporto di fiducia tra Poste e la nostra comunità”». La sindaca termina con un’amara riflessione: «Noi amministratori siamo soggetti a controlli e critiche continue. A questo punto mi chiedo se enti come poste e le banche abbiano organismi superiori che possano verificare il loro operato e garantire che servizi essenziali come il prelievo di contante siano sempre disponibili per i cittadini».
Poste italiane nel caso sollevato a Caluso aveva reso noto l’avvio di un piano nazionale di rinnovamento che prevede gradualmente l’installazione di nuovi modelli caratterizzati da migliori performance e da sistemi di sicurezza ad alta tecnologia.