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Pavia, indagato per omicidio stradale l’investitore di viale Cremona

PAVIA. Si chiamava Andrea Bolzoni, aveva 59 anni ed abitava alla frazione Vaccarizza di Linarolo. È la vittima del tragico incidente stradale avvenuto giovedì sera in viale Cremona: l’ennesimo morto sulle strade di Pavia scatena le reazioni dei consiglieri di maggioranza a sostegno della giunta Lissia (Partito democratico) che in campagna elettorale ha puntato anche sulla ciclabilità e la sicurezza stradale. «Dobbiamo chiedere scusa, oggi a governare Pavia siamo noi» dice Daniele De Chiara (Alleanza Verdi-Sinistra). «Non c’è ancora stato un cambio di passo su questi temi» aggiunge Cosimo Lacava (Pd), convinto ciclista entrato in consiglio per portare i temi della mobilità in Comune.

La dinamica

La vittima dell’incidente è morta poco dopo il trasporto al pronto soccorso San Matteo. Per una coincidenza anche l’investitore abitava a Linarolo: si tratta di L. B. di 70 anni. Gli agenti della polizia locale lo hanno indagato con l’accusa di omicidio stradale, un atto formale perché l’inchiesta è tutt’altro che conclusa. La sua auto (una Kia) è stata sequestrata, mentre il conducente è stato sottoposto all’alcol test e all’esame per verificare la presenza di droghe nel sangue: entrambi gli esiti sono stati negativi. L’automobilista di Linarolo non aveva bevuto e non aveva assunto droghe. È probabile che l’incidente – avvenuto all’altezza del civico 185 – sia stato causato da una serie di concause che dovranno essere accertate. La tragedia era avvenuta, verso le 21 di giovedì sera, in viale Cremona.

Andrea Bolzoni stava attraversando ma, in quel momento, è arrivata la Kia guidata dal compaesano: L. B. avrebbe visto il pedone solo all’ultimo. Ha fatto appena in tempo a toccare i freni ma non è riuscito ad evitare l’investimento. Andrea Bolzoni è stato scaraventato sull’asfalto e ha battuto la testa. È stato subito soccorso da diversi passanti e dallo stesso investitore che si è fermato subito. Ma le condizioni del ferito erano già disperate. Qualcuno ha chiesto l’intervento del 118 e la centrale operativa del San Matteo ha inviato sul posto ambulanza e automedica. Il personale sanitario si è reso conto che le condizioni erano disperate, perché il ferito era a terra e in arresto cardiaco. La rianimazione è durata a lungo, ma si è rivelata inutile.

Bolzoni viveva da solo alla frazione Vaccarizza e lavorava a Marcignago come tecnico in un’azienda che assembla schede elettroniche. «Era solo e spesso usciva a cena – spiega Fabrizio Cavaldonati, curatore dell’osservatorio stradale L24 e vicino di casa della vittima – lo si poteva vedere spesso al sushi vicino alla clinica veterinaria di viale Cremona».

Le reazioni politiche

«Ho fiducia nella giunta ma dobbiamo avere più coraggio» aggiunge Lacava, all’indirizzo degli assessori competenti in materia di mobilità Rodolfo Faldini (Facciamo centro) e Alice Moggi (Pavia a colori). «Se non alziamo il livello di intervento, tragedie simili capiteranno ancora. Velocità, distrazione e sosta selvaggia sono ancora un problema a Pavia e vanno affrontati con una consapevolezza del tutto diversa da quella attuale. Sono molto preoccupato, se non acceleriamo non raggiungeremo mai l’obiettivo di portare a zero i morti sulle strade». De Chiara aggiunge: «Abbiamo preso voti promettendo una mobilità sostenibile e sicura, dobbiamo cambiare la città con ogni mezzo necessario. Mi fido della giunta e dei consiglieri ma dobbiamo agire in fretta».

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