A Vittorio Veneto torna l’acqua potabile dopo il maltempo
«Voglio rassicurare i cittadini: l’acqua del rubinetto della rete idrica di Vittorio Veneto è sana e potabile. Potete tornare a berla in totale tranquillità». Così venerdì 11 ottobre, dopo l’ultima analisi dell’Ulss2, il sindaco Mirella Balliana ha revocato con ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per fini alimentari.
«Ringrazio l’Ulss per la celerità – ha aggiunto il sindaco –Siamo consapevoli che i cittadini hanno dovuto sopportare non pochi disagi. Ringrazio anche Piave Servizi per la trasparenza nelle comunicazioni e siamo certi che verrà trovata una soluzione affinché la situazione non torni a ripetersi con le prossime precipitazioni intense».
A seguito delle relazioni d’analisi chimico fisiche e batteriologiche sui campioni prelevati in due punti dell’acquedotto di Vittorio Veneto e le analisi delle caratteristiche organolettiche dell’acqua, i parametri sono risultati rientrati nella norma: l’Ulss ha dichiarato i requisiti di idoneità al consumo umano e, pertanto, il sindaco ha emesso la nuova ordinanza.
Subito dopo il Consorzio Piave Servizi, che gestisce l’acquedotto di Vittorio Veneto, comunicava che «il problema di torbidità dell’acqua nella rete di distribuzione del Comune di Vittorio Veneto è ufficialmente risolto» e annunciava che «di concerto con gli organi preposti continuerà a monitorare lo stato di esercizio della rete di acquedotto».
Il problema delle falde
Come fanno sapere il vicesindaco Marco Dus e l’assessore Giulio De Antoni, continua il monitoraggio della situazione, da parte appunto del gestore. «Non sappiamo ancora che cosa sia accaduto esattamente. Siamo certi che le ricerche in corso da parte di Piave Servizi porteranno ad una chiarificazione rassicurante» sostengono gli amministratori.
Secondo le prime supposizioni ai piani alti di piazza del Popolo, condivise tra responsabili dell’ufficio tecnico ed amministratori, sulla base delle verifiche fino ad oggi compiute dal gestore, pare che l’acqua abbondante delle ultime precipitazioni abbia prodotto o smosso del limo nelle postazioni della Val Lapisina dove si trovano le sorgenti ed anche gli impianti di purificazione.
«Da anni si sta dicendo che l’area delle sorgenti che danno acqua a mezzo veneto orientale – afferma Dus – va protetta. Molto si è fatto, ma tanto resta ancora da fare. Per esempio ci sono gli scarichi dell’autostrada A27 che andrebbero meglio raccolti».
Le truffe
Venerdì, intanto, c’è anche chi ha approfittato della situazione per entrare nelle case dei privati, specie se anziani. Piave Servizi è stato costretto a mettere in guardia tutti gli utenti: «Apprendiamo di un tentato raggiro che sarebbe avvenuto nella zona di Colle Umberto.
Due individui (uno sarebbe stato mascherato da vigile urbano), approfittando degli eventi di questi giorni, con la scusa di verificare la torbidità dell’acqua, avrebbero cercato di entrare nella casa di una persona anziana – il messaggio dell’ente –. Ad ora precisiamo che nessuna segnalazione è arrivata ai nostri uffici, ma cogliamo l’occasione per ricordare che il personale di Piave Servizi non entra mai nelle case private per effettuare controlli sull’acqua».
«Vi invitiamo a prestare la massima attenzione e a non esitare a contattare le autorità competenti e le forze dell’ordine, se avete dubbi o sospetti su persone che si presentano come operatori del servizio idrico», hanno allertato dal Consorzio.
Gli altri comuni
I Comuni del comprensorio Nord (Cappella Maggiore, Colle Umberto, Sarmede, Cordignano, Godega, Fontanelle, Mareno di Piave, Orsago, Codogné, Gaiarine, San Fior, San Vendemiano e Vazzola) che, alla luce della progressiva riduzione della torbidità alla sorgente, le analisi effettuate da Piave Servizi confermano l’idoneità della risorsa idrica per tutti gli utilizzi, civili e alimentari.