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Corso di laurea in Infermieristica un presidio sanitario e sociale

Ivrea

Ha ribadito lo spirito con cui è cresciuto e si è evoluto, intrecciando sapientemente sanità e sociale, il Polo Universitario Officina H, organizzando un’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 che, sperimentalmente, si è collocato al di fuori del rituale saluto di benvenuto alle matricole e ha voluto essere un momento di incontro comunitario tra i suoi vari percorsi formativi attivi e i suoi tanti partner e compagni di strada ovvero associazioni, terzo settore, istituzioni e imprese sul territorio.

Diego Targetta Dur, coordinatore del corso di laurea in Infermieristica, un vulcano nell’elaborazione di progetti e iniziative non banali, spiega: «Abbiamo deciso per un’inaugurazione particolare per dare un’evidenza anche plastica a quelle che sono le vocazioni del polo universitario, cioè il sociale e il sanitario. Proprio per questo abbiamo scelto di declinare il concetto di benessere avvalendoci di quattro inconsueti presìdi socio- sanitari individuati in quattro di quelle che potremmo chiamare pillole di salute: un carnevale, un coro, una zona di cittadinanza attiva e uno spacciatore di libri proveniente da Scampia, quattro realtà apparentemente improbabili se ci si limita a elencarle e a pensarle una accanto all’altra, eppure, di fatto, assolutamente correlate tra loro per il comune promuovere e rafforzare la costruzione di una socialità sana e condivisa tra le persone, il portare avanti valori quali il sostegno reciproco, soprattutto verso chi è in difficoltà o in condizione di fragilità, e il mirare tutte alla diffusione del Benessere, ciascuna per la propria parte».

«Il Carnevale, ovviamente - continua Targhetta Dur- è quello eporediese, per il quale sono intervenuti Martina Arnoletti e Alberto Bossino, Mugnaia e Generale 2024, accompagnati da Gian Piero Frigo, consigliere della Fondazione, che hanno spiegato il valore partecipativo e di coesione sociale che il Carnevale garantisce. Il coro è quello Bajolese che ha creato, negli anni, importanti recuperi di memoria etnografica dando valore ai canti e alla comunità che attorno a loro si aggregava e che oggi deve adoperarsi per mantenerne la tradizione. La zona di cittadinanza attiva è lo Zac, quella realtà che quando non c’è uno se ne accorge, perché ha creato una realtà osmotica, integrata con varie componenti giovanili e non solo. Lo spacciatore di cultura nel quartiere di Scampia, a Napoli, è Esposito La Rossa, scrittore, libraio ed editore, che con la sua libreria Scugnizzeria, è riuscito a rivoluzionare il quartiere con le armi della solidarietà e della cultura. Per l’occasione, poi, il team di Andrea Mazzola, titolare di Spritz, ha presentato un progetto di narrazione identitaria dedicata proprio al Polo Officina H».

E conclude: «L’obiettivo dell’inaugurazione-evento è stato quello di rendere partecipi i vari attori coinvolti circa l’importanza del capitale sociale delle comunità. In una realtà disaggregata e fragile ci si ammala di più, si guarisce dopo e si muore prima. Cultura e coesione sociale vanno ormai considerati come dei veri presìdi sanitari e baluardi di democrazia, condizione irrinunciabile per la salute individuale e collettiva».

Roberta Sturaro, da quest’anno co-coordinatrice del corso di laurea in Infermieristica di Ivrea, ribadisce: «Abbiamo la fortuna di avere il corso di laurea all’interno del Polo formativo universitario che conta oltre 72 partner e crediamo che per la formazione dei futuri infermieri sia fondamentale avere una visione a 360 gradi, quindi non solo limitata alla parte clinica e tecnica, ma soprattutto aperta a quegli aspetti culturali, sociali e di comunità, che il territorio di Ivrea rappresenta da anni. Per questo l’evento si è rivolto non solo al corso di laurea, ma anche a professionisti sanitari e alla comunità perché crediamo molto in questa contaminazione di saperi».

Alla cerimonia è intervenuta anche la vicesindaca Patrizia Dal Santo che ha portato il saluto dell'amministrazione cittadina. Franco farnè

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