“Nei momenti cruciali gli italiani scelgono la destra”. Il libro di Bocchino visto da Vittorio Feltri
“Italo è nero. Un nero dolce, capace di aprirsi ai grigi e agli azzurrini, secondo la predicazione del suo compianto maestro Pinuccio Tatarella. Fatto sta che è finito in una lista di proscrizione dei comunisti, ciò che per me equivale a una medaglia al valore. Così mi sono procurato il volume Perché l’Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra (Solferino, pagine 254, € 18). Me lo sono letto”. Parola di Vittorio Feltri che oggi sul Giornale, ironizzando sulle dimissioni di tre membri su 4 del comitato scientifico dello Gnam per “l’oltraggiosa” presentazione dell’ultimo libro del direttore editoriale del Secolo d’Italia, analizza la tesi del volume. Perché – cioè – nei momenti decisivi della storia nazionale il popolo italiano sceglie la destra contro la sinistra.
Gli italiani e la destra, Feltri sull’ultimo libro di Bocchino
Feltri confessa di essersi “bevuto” il libro di Italo Bocchino perché “pur essendo un saggio di politologia rinuncia al politichese. Si lascia gustare per la facilità della scrittura e la sensatezza onesta delle tesi”. Che ruota intorno a un’evidenza: quella di un fiume sotterraneo di destra che scorre nelle viscere del Paese. E che emerge prepotente nelle stagioni cruciali della storia nazionale del dopoguerra, “Per destra l’autore – sottolinea l’ex direttore del Giornale – non intende l’Msi o, a seguire, An e FdI. Ma semplicemente lo schieramento alternativo a comunisti e affini. Tre sono i tornanti epocali da lui individuati come prova. Nel 1948 (prima Repubblica), nel 1994 (seconda Repubblica) a essere vincente, contro ogni pronostico di chi non conosceva l’odore del popolo, fu il rassemblement voluto da Berlusconi, con Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega (alla cui formazione prima o poi qualcuno dovrà riconoscere il contributo dato dal sottoscritto con L’Indipendente). Nel 2022 (e siamo alla terza Repubblica, sia pure in fieri) gli italiani decretano un trionfo alla destra-centro nel segno di Giorgia Meloni”. Uno “scappellamento a destra” (copyright Mario Monicelli) – continua Feltri – facile da spiegare perché il popolo italiano è naturalmente di destra.
Le ragioni del successo di una droite moderna lontana dai manganelli
Una droite lontana anni luce da dittature e manganelli, tenuta insieme da valori tradizionali come famiglia, principio di autorità, lavoro, giustizia sociale, sicurezza e atlantismo. “Una destra repubblicana e democratica, con una diversità antropologica rispetto alle altre destre europee liberali, ed è il connotato di non essere elitaria ma di popolo”. Alle elezioni per la “Seconda Repubblica” a essere vincente, contro ogni pronostico di chi non conosceva gli umori del popolo, fu il rassemblement voluto da Berlusconi, con Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega”. Ora la posta in gioco- sottolinea Feltri – è tutta nella riforma del premierato per dare dare stabilità ai governi. “La prossima sfida è quella di vincere il referendum, che deve essere adeguatamente depoliticizzato trovando anche alleanze a sinistra-centro. In fondo anche la sinistra ha gradito l’elezione diretta di sindaco e presidente di Regione (grazie al Tatarellum) che ha dato alle figure istituzionali autorevolezza e durata, sottraendo queste cariche al disdoro delle menate partitiche”.
Con Meloni la speranza di una luce primaverile
Ex parlamentare, giornalista di destra, direttore editoriale del Secolo e opinionista su La7, “Bocchino vede nella figura e nelle idee di Giorgia Meloni, proprio nel suo modo di essere, nello stile di vita, nel carattere, una nuova alba, un barbaglio di luce primaverile: per l’Italia, e perciò per la Destra, perché essa coincide con il sentimento della vita maggioritario tra i connazionali”.
L'articolo “Nei momenti cruciali gli italiani scelgono la destra”. Il libro di Bocchino visto da Vittorio Feltri sembra essere il primo su Secolo d'Italia.