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Ospedale di Cattinara al top per le cure cardiovascolari

In un quadro complessivo regionale con qualche criticità, all’interno del Programma nazionale esiti dell’Agenas, monitoraggio delle performance assistenziali delle strutture ospedaliere pubbliche e private, Cardiochirurgia e Cardiologia dell’ospedale di Cattinara emergono come eccellenza italiana. «Una fotografia che, tra le altre spiegazioni – sottolinea il direttore del Dipartimento Cardiotoracovascolare di Asugi Gianfranco Sinagra –, è conseguenza anche dalla forte integrazione interdipartimentale».

Come spiega il dossier dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali, «Cattinara si distingue in regione e in Italia nella cura cardiovascolare grazie a risultati che confermano elevati standard di cura internazionali e superano ampiamente i risultati medi italiani, con parametri clinici che testimoniano alta qualità, tempestività e organizzazione delle cure».

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Per la Cardiochirurgia guidata dal 2021 da Enzo Mazzaro, «la qualità degli interventi è garantita da equipe di alto profilo, costante approccio multidisciplinare, uso di tecnologie avanzate che consentono di eseguire procedure complesse con altissima precisione e sicurezza».

Ma sono i numeri, aggiornati al 2023, a spiegare meglio delle parole. La mortalità a 30 giorni per gli interventi di bypass aorto-coronarico è dello 0,27%, (1,8% media nazionale), mentre quella in caso di valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache dell’1,66% (contro il 2,21% italiano).

«Dati eccezionali», li definisce Sinagra, tanto più se si tiene conto che «si tratta di interventi in anestesia generale, circolazione extracorporea e profili di comorbidità dei malati mediamente elevati», in un contesto in cui «l’evoluzione delle tecniche chirurgiche ha reso sempre meno invasivi gli approcci, consentendo spesso di preservare le strutture valvolari native».

Risultati altrettanto significativi nelle condizioni acute. Parliamo dell’infarto miocardico trattato proprio nella Cardiologia diretta da Sinagra: la mortalità a 30 giorni nell’ospedale triestino è nel 2023 pari al 5,32%, oltre un punto percentuale sotto la media italiana del 6,43%.

La Venezia Giulia spicca però anche in altre graduatorie dell’emergenza cardiologica. Nello specifico dell’infarto Stemi, quadro clinico causato dall’occlusione acuta e completa di un’arteria coronarica, la differenza rispetto al resto del Paese sale addirittura a due punti e mezzo: grazie alla capacità di fornire un trattamento tempestivo con angioplastica primaria entro 90 minuti in percentuali significativamente più favorevoli della media italiana, precisa il report Agenas, la mortalità a 30 giorni a Trieste nel presidio ospedaliero di Asugi è del 6,40% contro l’8,91% nazionale.

Lo stesso accade nei casi di ischemia miocardica acuta: la mortalità a 30 giorni a Cattinara è del 2,51% a fronte del 4,52% italiano. E ancora, la percentuale di pazienti giuliani e isontini trattati entro 90 minuti con angioplastica coronarica per disostruire un’occlusione è dell’83,5%, otto punti in più del 75,5% nazionale.

Detto della collaborazione tra Cardiologia e Cardiochirurgia, Sinagra non dimentica un altro capitolo del lavoro di squadra: «Alla professionalità degli operatori e alla costante attenzione all’innovazione, si aggiunge il fondamentale contributo dell’emergenza territoriale e del Pronto soccorso». —

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