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Salto con gli sci, in Russia si progetta la costruzione di un trampolino di volo? Il precedente della Germania dopo la seconda guerra mondiale…

L’embargo di cui è oggetto la Russia dal febbraio 2022 ha fatto perdere le tracce di alcuni atleti, soprattutto negli sport dal seguito ridotto rispetto a quelli principali. Se ci riferiamo alle discipline invernali, bene o male si hanno notizie di giocatori di hockey, pattinatori e pattinatrici di figura, biathleti e fondisti. Viceversa, su molti altri è calato il silenzio.

Fa dunque piacere avere notizie legate a Evgeny Klimov, punta di diamante del movimento del salto con gli sci. Non si parla certo dell’ultimo arrivato, essendo un saltatore capace di vincere in Coppa del Mondo e di fregiarsi della medaglia d’argento ai Giochi olimpici di Pechino 2022 nella prova a squadre miste. Ebbene, il trentenne russo ha spiegato di non essersi rassegnato a completare la propria attività agonistica, ma di aver effettuato una scelta pragmatica, dedicandosi quasi interamente agli studi.

In un’intervista con la testata Sport-Express ha rilasciato, probabilmente senza rendersene conto, una dichiarazione dalla quale si evince una novità degna di essere sottolineata. Parlando dello stato degli impianti in Russia, Klimov ha detto: “So che c’è un progetto per costruire un trampolino di volo a Kemerovo, aiuterebbe tantissimo la popolarità e lo sviluppo del nostro sport. Però non credo che questa struttura verrà concretamente edificata in tempi brevi”.

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Senza volerlo, il trentenne originario di Perm ha svelato una grossa novità. Il progetto di erigere un trampolino di volo in Russia! Attualmente solo quattro impianti di questo tipo sono agibili nel mondo (Planica in Slovenia, Vikersund in Norvegia, Oberstdorf in Germania, Bad Mitterndorf in Austria) e il completamento di un ulteriore flying hill sarebbe evento notevole. Cionondimeno, Klimov ha spiegato come passare dalle parole ai fatti sia dinamica complessa.

Va tuttavia sottolineato uno scenario particolare. La Russia di oggi si trova esattamente nella stessa situazione della Germania di fine anni ’40, ovverosia soggetta a un embargo di carattere sportivo. Ebbene, fu proprio questa circostanza a favorire la costruzione del trampolino di volo di Oberstdorf, seguendo il ragionamento “se Maometto non può andare alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto”.

In Baviera, ormai tre quarti di secolo fa, eressero quello che all’epoca era il trampolino più grande dell’orbe terracqueo. L’obiettivo fu quello di spingere gli atleti di tutti il mondo a raggiungere Oberstdorf, allo scopo di stabilire il nuovo primato mondiale. La missione si compì egregiamente.

Chissà se un domani, a guerra finita, un ipotetico trampolino di volo di Kemerovo potrebbe aiutare a reintegrare la Russia nella comunità sportiva internazionale. Al momento è uno scenario fantasioso, però chi può dire cosa riserverà concretamente il futuro?

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