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La partita del tifo (Como)

Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Classico scontro per la salvezza quello che si gioca oggi in posticipo preserale, lunedì 4 novembre 2024 alle h.18,30, valevole per l’undicesima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025, davanti a un pubblico non numerosissimo. Sono infatti 8.102 gli spettatori ufficiali presenti al “Carlo Castellani-Computer Gross Arena”, di cui 1.087 paganti, col solito problema che, quando si gioca alle 18,30, la gente, per lavoro, o arriva all’ultimo momento, o arriva a partita già iniziata. Buono il meteo. Il Como viene dalla sonora batosta rimediata in casa contro la Lazio (1-5), una delle squadre più forti del campionato, e nelle ultime cinque partite ha raccolto quattro punti. Mentre l’Empoli, nello stesso arco di partite, ha racimolato solo due punti. Due squadre che quindi vengono da un periodo di crisi, almeno di risultati, e che, durante il primo tempo giocano più che altro con la paura addosso di non prenderle, di farsi male. Una prima frazione soporifera con pochi spunti di cronaca, ma al 2° minuto del secondo tempo Pietro Pellegri stappa la partita a favore dell’Empoli con un gran diagonale: la gara svolta. Il Como si riversa nella metà campo empolese, ma è l’Empoli che, soprattutto in contropiede, caratteristica migliore del gioco dei padroni di casa, ha le migliori occasioni e va vicinissimo, almeno 3-4 volte, a raddoppiare. Il Como attacca molto, specie nel finale, ma senza tanta lucidità e concretezza. L’Empoli, coriaceo dietro, concede poco e non si ricordano parate davvero impegnative di Vasquez. Il risultato finale vede l’Empoli meritatamente vittorioso e non fa una grinza. C’è da dire che oggi mancavano diversi titolari, anche piuttosto importanti, su tutti Grassi, Esposito, Fazzini, Anjorin.

Sono esattamente 292 i comaschi che sono scesi fino a Empoli in questo lunedì, davvero non pochi considerando tutto, soprattutto la collocazione infame della partita, ma anche la trasferta, non proprio dietro l’angolo, la sonante sconfitta (1-5) patita in casa con la Lazio nell’ultimo turno, e il lutto avuto per la scomparsa del “Rosso”, un notissimo tifoso del Como, volto conosciuto anche perché storico ambulante del mercato mercerie, al secolo Luca Cavaleri, a soli 52 anni per un malore improvviso che l’ha colto la sera del 27 ottobre scorso. In Como-Lazio di giovedì 31 ottobre scorso, in curva del Como c’era al centro lo striscione “Rosso per sempre con noi”, rivolto verso gli spalti. I comaschi si sistemano al terzo spicchio, quello più al centro, partendo dalla Maratona, compattandosi alcuni gradini più su rispetto alla parte più bassa, dietro lo striscione “Como 1907”. In evidenza anche le pezze “Maledetta Gioventù”, “Diffidati”, più lo striscione “Pesi” dei “Pesi Massimi”, gruppo che al “Senigallia” si sistema nei Distinti e che raggruppa molti ex-esponenti della “Fossa Lariana”, gruppo che ebbe la sua epopea negli anni ’80, sciogliendosi poi nel 1990. Erano tempi in cui era in auge un fraterno gemellaggio tra comaschi ed empolesi, che proseguì poi per qualche altro anno. Per questo si aspettava un applauso in Maratona quando son stati esposti due striscioni per un noto esponente dei “Desperados Empoli” scomparso da pochissimo, ma hanno preferito alzare un coro a favore della propria squadra. I comaschi, per la verità, non sembrano in grande serata e dalla Maratona di casa si sentono poche volte. Si vede che si danno daffare, si agitano, sventolano alcune bandiere, bella quella con la scritta “Libertas”, ed alcuni stendardi di buona fattura, anche simpatici, ma a parte farsi sentire, certo, con alcuni cori, come “Forza Como Vinci per noi!”, “Como, Como!” e altri ancora, non fanno poi granché, a parte un’apprezzabile sciarpata nel secondo tempo, condita da qualche stendardo. Quelli in cima al settorino non sembrano tutti ultras, anche se, per come si sistemano, danno l’idea di compattezza. Insomma, con tutte le attenuanti del caso, una mezza delusione. Il livello del tifo dei lariani si può considerare quest’oggi poco più che sufficiente. Voto: 6,5.

La Maratona “Emiliano Del Rosso” anche oggi scalda presto le ugole e si fa sentire fin da subito. Il settore più caldo non presenta molti vuoti nonostante l’oraccia e si parte coi cori “Siamo sempre al tuo fianco io di te non mi stanco sei la cosa più bella che c’è…” e “Forza azzurro alé gli ultrà son qui con te lotta per vincere…”. Poi vengono esposti gli striscioni “Sarai sempre con noi ciao Bedde” e “Ciao Bedde” (questo secondo degli “Ultras Empoli”), per questo ragazzo scomparso in questi giorni, portato via da un male incurabile nel giro di poche settimane, come sopraccennato, ricordato anche col coro “Sarai sempre con noi!”. Dopo pochi attimi il tifo riparte forte e convinto come prima con cori come “Noi saremo sempre qua quando l’Empoli giocherà perché l’Empoli è la squadra degli ultrà…” ed “Alé alé canto solo per te, sempre ti sosterremo sempre sarem con te”. L’Empoli in campo non trova le geometrie giuste, non sembra in grande giornata ma la Maratona fa in pieno il suo dovere, ci dà dentro ad esempio con “Rulleremo i nostri tamburi, le bandiere al cielo alzerem…”. Riparte il match ed al 47° gli azzurri di casa vanno in vantaggio facendo esplodere letteralmente lo stadio. Comincia forte il coro “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem”. Ne seguiranno poi tanti altri, come “E’ la mia vita è per sempre insieme a te…ovunque andrai non ti lascerò mai…”, “Siamo gli empolesi non vi lasceremo mai…”, “Questa è una malattia che non va più via…”. Sono dei momenti palpitanti, in cui l’Empoli dà battaglia in campo, lotta su ogni pallone, sfiora il raddoppio con ficcanti contropiede ed esalta il tifo azzurro che, dopo aver cantato i soliti, e comunque mai banali, cori per i diffidati, lancerà più volte il coro “Tutto lo stadio!”, seguito da convincenti “Empoli! Empoli!” della folla. Addirittura succede anche, cosa ben rara, che sia la gente che di solito sta a sedere, presa dall’entusiasmo, ad iniziare il coro “Empoli! Empoli!”, proprio nel mentre che la parte della Maratona che di solito tifa, stava a sua volta intonando un canto dei suoi. Il tempo sembra non passare mai per il popolo empolese, uno degli ultimissimi cori è “Sacrifici e chilometri, diffidati, liberi, ovunque andrai ti seguirò e per l’Empoli combatterò”, uno degli ultimi inventato dai ragazzi della Maratona, che si smorza solo al triplice fischio del signor Di Bello di Brindisi, quando tutto lo stadio di marca empolese si libera in un boato forte di tutte le tensioni e fa festa grande. Primo gol e prima vittoria in casa: i ragazzi di D’Aversa vanno sotto il settore più caliente a ricevere i meritati applausi tutti uniti mano nella mano. Il pubblico di Empoli va a cena contento e più sollevato. Anche oggi non è mancato il continuo sventolio dei bandieroni: la Maratona inferiore è sempre più colorata ed anche oggi è sembrata ben in forma, con poche pause. Presenti al fianco degli empolesi alcuni fraterni gemellati provenienti da Montevarchi e da Monaco di Baviera. Il livello del tifo di fede empolese è da considerarsi ancora molto buono. Voto: 8.

Uno sguardo altrove: L’undicesima giornata del campionato di Serie A è inaugurata da BOLOGNA-LECCE, sabato 2 novembre alle 15. I leccesi sono davvero tanti, circa mille, occupano praticamente l’intero settore ospiti e si fanno sentire. I bolognesi all’entrata in campo delle squadre eseguono come sempre una bella sciarpata, inoltre espongono gli striscioni “13/10/2024 la morte non è uguale per tutti” e “Scaroni e Lega Serie A fate cagare…questa è la realtà!”, riguardo alla polemica tra Scaroni, presidente del Milan, e la Lega sul rinvio della gara Bologna-Milan rinviata per maltempo il 26 ottobre scorso. Buon tifo anche dei bolognesi, che alla fine fanno festa. 26.767 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato si gioca UDINESE-JUVENTUS. Il tifo juventino non è granché oggi, sembra che mescolati agli ultras ci siano diversi tifosi occasionali, è piuttosto spento ed anche con poche bandiere. La Sud juventina ha cantato col Parma, il 30 ottobre scorso (ma lo canta spesso) il coro “Rivogliamo i nostri striscioni!”, contro la maledetta e schifosa repressione in atto nei loro confronti. Curva Nord friulana al contrario molto colorata, eseguita una megasciarpata, sono diversi gli stendardi e i bandieroni, accendono qualche fumogeno, alzano il coro “Solo rubare, sapete solo rubare…” e, all’ingresso di Lorenzo Lucca, uno dei beniamini del pubblico friulano, “Olé olé olé olé Lucca…Lucca…”. Stadio pressoché sold out. Con qualche fatica vince la Juve. L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è MONZA-MILAN. Clamoroso quello che succede nel settore ospiti. La Curva Sud Milano lascia il settore a loro assegnato in segno di protesta. In Brianza abbiamo assistito a scene surreali. Alcuni ragazzi in possesso di regolare biglietto per il settore ospiti sono stati fermati alle 19 ai cancelli e dopo due ore di controlli, nonostante risultassero persone libere, non sono stati fatti entrare di proposito allo stadio, solo perché in attesa di notifica del provvedimento di Daspo di gruppo da Firenze (100 diffide arrivate per gli occupanti di due pullman sui quali era stato trovato una specie di arsenale) che potrebbe arrivare anche tra giorni/settimane. Se non entra uno, non entra nessuno, è stato il ragionamento degli ultras. Nessuno di loro se l’è sentita di rimanere dentro il settore come se nulla fosse e di fare il tifo. In tanti, anche non ultras, hanno scelto di lasciare il loro posto e andare fuori, nonostante avessero speso quasi 50 €. per assistere al match. Una manifestazione di sostegno apprezzata dai componenti della frangia più accesa del tifo rossonero. I milanisti prima della partita avevano stampato il volantino “Anche in trasferta valgono i divieti imposti recentemente, pertanto anche a Monza continueremo a non esporre striscioni, bandiere e stendardi. Continueremo a sostenere i nostri colori dal primo minuto con la voce e con il cuore, fiduciosi di trovare presto una soluzione per tornare a colorare il nostro settore”. I rossoneri avevano fatto anche un corteo di avvicinamento allo stadio belli uniti e compatti con torce accese. Poi i fatti sopradescritti e la decisione di lasciare il pezzo centrale del settore ospiti vuoto e completamente spoglio poco dopo l’inizio del match. Anche la curva monzese si zittisce all’11° minuto per solidarietà, per poi ricominciare a tifare intorno al 20°. La Curva “Davide Pieri” aveva allestito una semplice, bella coreografia, con tante torce e fumogeni accesi e grande sventolio di bandiere, su cui si impone lo striscione “E buon per me sei la mia vita intera…non muto bandiera”, scritto in nero su sfondo metà bianco, metà rosso. I monzesi eseguono un bel tifo con cori come “Solo gli ultras vincono sempre!” e pro-diffidati. Bella sciarpata nel secondo tempo, anche se è il Milan a strappare una vittoria importante. Belli, compatti, rispettosi e colorati, con tante bandiere i monzesi a Bergamo il 30 ottobre scorso.

Il lunch-match tradizionale della domenica alle 12,30 è NAPOLI-ATALANTA. Ennesimo divieto di trasferta per i bergamaschi, presente solo un tifoso atalantino peraltro straniero. La Curva B al centro espone il bello striscione “Più dell’amor stesso, ti amo!” e propone tantissime bandiere e bandieroni. Bella la pezza “Fino a quando avrò fiato”. Alzato il coro “Odio Bergamo”. Ma la vittoria, un rotondo 3-0 da sogno, va all’Atalanta, e i suoi tifosi, ultras e non, festeggiano in serata in massa a Zingonia, quartier generale atalantino, insieme alla squadra e mister Gasperini, con fuochi d’artificio e numerose torce. 50.873 spettatori ufficiali. Napoletani compatti e molto numerosi a San Siro col Milan (preso tutto il settore ospiti); corteo con a capo lo striscione “No business” e coro “Noi non siamo parcheggiatori!”, martedì 29 ottobre scorso. Alle 15 domenicali si gioca TORINO-FIORENTINA, coi toscani che sono numerosi e vivaci, riempiendo pressoché tutto il settore ospiti, sventolano molti bandieroni, eseguendo bei battimani. Quello coi torinisti è senz’altro uno dei gemellaggi più saldi e storici del panorama ultras italiano. I “Torino Hooligans” erano a Firenze per Fiorentina-Roma, 27 ottobre scorso, con tanto di pezza. Curva “Maratona” in auge per i 55 anni degli “Ultras Granata”: coreografia con al centro un telo sospeso, non grande, tirato giù coi tiranti dal terzo anello, con la scritta stondata “Ultras Granata”, un teschio all’estrema destra e uno all’estrema sinistra del telo, e tre al centro, sotto i tre teschi al centro il “55”, l’anno di nascita “1969” a sinistra e a destra il “2024”, con il resto della curva piena di bandierine, con impresso questa specie di logo sopradescritto con sfondo granata, in ogni singola bandierina, con in balaustra, oltre al solito striscione, quello vecchio, storico, “Ultras”, tirato fuori anche a Roma per Roma-Torino tre giorni prima. Continua la contestazione al presidente Cairo, anche minacciato. I Viola si prendono tre fondamentali punti. 23.326 spettatori ufficiali. Alle 18 della domenica c’è HELLAS VERONA-ROMA, coi giallorossi che fanno un buon tifo, espongono lo striscione unico “Curva Sud” come in ogni trasferta, occupando quasi interamente il settore ospiti in circa 2mila unità; sventolano qualche bandierone ed accendono alcuni fumogeni. A Roma, in città, esposto lo striscione “Società di pagliacci, squadra di pipponi, preparate le valigie…fuori dai coglioni!!!. Asr Tevere”. Coro anni ’70-’80 e fischi sulla lettura della formazione giallorossa in Roma-Torino. I veronesi eseguono alcuni cori forti e coinvolgenti, accendono fumogeni ed espongono lo striscione in dialetto “Volemoghe ben al Verona!”. Sono tra i pochissimi a non aver ricordato, in qualche modo, i tre ragazzi ultras del Foggia vittime di un tragico incidente stradale il 13 ottobre scorso. Gioiscono alla fine per i tre punti.

Il posticipo della domenica sera alle 20,45 è INTER-VENEZIA, coi lagunari che sono in buon numero anche se è dura per loro farsi sentire, comunque non sfigurano, anzi sono piuttosto vivaci e colorati, con molte bandiere. Scontri tra loro e gli udinesi nel dopopartita a Venezia il 30 ottobre scorso. Gli interisti sono autori di un buon tifo e sembra si stiano riorganizzando piuttosto bene dopo il terremoto giudiziario che li ha colpiti, a cominciare dal nuovo striscione unico casalingo che ha debuttato il 27 ottobre con la Juventus e dallo sventolio di numerosi bandieroni, alcuni nuovi come “Secondo anello verde”. Esposta la scritta “Vicini al dolore del popolo valenciano”, dedicato alla catastrofica alluvione che ha colpito giorni fa la città spagnola di Valencia, una vera odissea. La vittoria arride all’Inter nonostante il finale thrilling (pari veneziano all’ultimo secondo annullato per fallo di mano). 66.326 spettatori ufficiali. Il posticipo del lunedì alle 20,45 è LAZIO-CAGLIARI. I sardi sono piuttosto numerosi, si fanno sentire dietro al classico drappo degli “Sconvolts”. Presenti alcune bandiere della Sardegna. Dimostrano grande attaccamento alla maglia vista la collocazione infame della partita. Bello il tifo laziale, tanti bandieroni al vento, ed esposto lo striscione “Come un’aquila ora vola tra le stelle e ancor più su” per ricordare la morte di Flavio Rosci, grande tifoso laziale, scomparso poche ore prima di Como-Lazio, giovedì 31 ottobre scorso, a soli 25 anni. Grandi applausi prima della gara per lui e per la sua famiglia. Era diventato un’icona per la tifoseria laziale intera, insieme al suo gemello Francesco, per il forte tifo nonostante le difficoltà causate dalla sua rara malattia neurodegenerativa di Batten. Mister Marco Baroni gli ha dedicato la vittoria di Como. L’omaggio della Curva Sud giallorossa col Torino: “Buon viaggio Flavio…R.i.p.!”. La Lazio vince anche per lui. Non trattata per motivi tecnici la partita PARMA-GENOA.

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