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Porta stregata: in sette gare la Triestina ha segnato solo un gol

Il gol, questo sconosciuto. Per la Triestina la porta avversaria sembra sempre più lontana e irraggiungibile, la rete è ormai diventata una vera e propria chimera.

Ma se nella prima parte di questa via crucis stagionale si poteva parlare di attacco sterile e in difficoltà, nell’ultimo mese la situazione è diventata a dir poco imbarazzante, toccando numeri negativi da record, al di là di quello di peggior attacco del girone con 10 reti all’attivo.

Ci sono due dati che abbagliano per quanto sono fastidiosi e per la loro portata, dati che purtroppo rispecchiano perfettamente quanto si vede sul campo in termini di pericolosità offensiva: l’Unione ha segnato un solo gol nelle ultime sette partite e non ha mai segnato una rete su azione in trasferta in tutto il campionato.

Vediamo il primo di questi record “mostruosi”. Dopo una serie di match in cui era andata sempre in gol nonostante i risultati negativi (due pareggi e tre sconfitte nelle cinque gare consecutive in cui aveva segnato), la Triestina è caduta in un abisso di sterilità dopo la rete di Bijleveld con cui raggiunse il pareggio con la Pro Vercelli a metà ripresa lo scorso 5 ottobre. Seguirono 380 minuti di digiuno prima che allo scadere della partita con l’Albinoleffe, Vertainen trovasse in acrobazia il gol del pareggio. Ma da quel momento è iniziato un altro digiuno, che finora dura da tre partite e non è ancora finito. Insomma in sette partite e un quarto, ovvero in 650 minuti esclusi tutti i recuperi (e siccome saranno circa altri 35 minuti buoni siamo a quasi 700), la Triestina ha segnato una sola misera rete. Sconfortante.

Come è incredibile il secondo dato da record, ovvero quello di non aver mai segnato su azione in trasferta nelle sette gare giocate lontano dal Rocco. L’Unione fuori casa ha infatti solo due reti all’attivo, ma frutto dei rigori realizzati a Lecco (Attys) e a Trento (Vertainen). Quindi o dal dischetto o niente. Non sono esattamente cifre con le quali poter competere per la salvezza: bisogna cambiare registro.

PASTICCIO

Come se non bastassero tutti i guai, la Triestina ha combinato un pasticcio in panchina a Salò, dove Clotet era squalificato. Dal giudice sportivo infatti è arrivato un’inibizione fino al 5 dicembre per Berto Llado (assistant coach del tecnico catalano) «per avere tenuto un comportamento non corretto prendendo posto sulla panchina principale in luogo della panchina aggiuntiva e per avere dato indicazioni tecnico tattiche ai calciatori schierati in campo in violazione della normativa che riserva tali funzioni ai tesserati muniti di specifica abilitazione».

In sostanza si evince che Llado non aveva l’abilitazione per fare pienamente il ruolo di vice, ruolo che invece spetta a Gianluigi Ghia, che poi in effetti è quello che ha rilasciato dichiarazioni nel post partita. —

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