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Dalla Costituente M5s deve uscire un partito reale, radicato e radicale. Partecipiamo!

di Pasquale Tridico*

L’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle che si celebrerà sabato e domenica a Roma parla a tutto il Paese. Ai militanti del Movimento 5 Stelle che hanno iniziato a votare il 21 novembre e fino al 24, ma anche ai milioni di cittadini che ci hanno sostenuto in questi anni. Ci rivolgiamo a loro, a quanti che pur non avendoci votato ci hanno seguito con attenzione e speranza e anche a quelli che temono i nostri successi perché tengono troppo ai loro privilegi.

Negli ultimi anni il Movimento 5 Stelle è cambiato molto. La carica “rivoluzionaria” delle origini si è evoluta, ha cambiato pelle ma senza perdere di vista radici e sensibilità, e oggi siamo chiamati a fare delle scelte che non sono più rinviabili: hic Rhodus, hic salta.

La collocazione nel solco del campo progressista è uno sbocco naturale, in coerenza con le nostre battaglie storiche, il sentiment dei nostri elettori e con le scelte compiute in questi anni, per ultimo la collocazione in seno al Parlamento europeo all’interno di quella che è una vera Sinistra popolare. E a questo riguardo, non sono fondate le preoccupazioni di chi teme un ruolo subalterno al PD e a AVS, perché il M5S persegue con orgoglio, autonomia e ambizione l’ampio e robusto sistema di relazioni, proposte e idee che abbiamo costruito nella nostra azione quotidiana.

Il Pd non aveva votato il reddito di cittadinanza, ma adesso lo difende. Il Pd aveva votato il Jobs Act, ma adesso la sua segretaria firma il referendum per abolirlo. Anche su Decreto dignità e su salario minimo legale la posizione del Pd è cambiata. Tutto questo è merito nostro, rivendichiamolo! Questa non è subalternità, ma è leadership. E anche sulla via della pace, molti nella sinistra storica cambieranno idea, e verranno verso le nostre posizioni, che difendiamo con coerenza e senza subalternità.

Tuttavia la vittoria contro le destre richiede un posizionamento chiaro, come in Europa, con The Left, e come avvenuto già in Sardegna, Emilia Romagna e Umbria, una alleanza con il centro-sinistra, che dobbiamo perseguire senza indugi, in difesa della Costituzione, per il patriottismo costituzionale e unitario, contro le derive autoritarie, in difesa del lavoro, della giustizia, della legalità, contro la corruzione, per l’etica della politica, contro la povertà e le disuguaglianze, in difesa del sistema sanitario nazionale e della scuola pubblica di qualità per tutti, contro il modello di austerità neoliberista, e per una Europa sociale. Questa la nostra visione.

L’autonomia politica, prima di tutto, è avere una visione propria del mondo e della realtà, assieme a una forza organizzativa adeguata a fare vivere idee e proposte.

Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato con i fatti di saper occupare uno spazio politico ed elettorale ancora più grande rispetto al passato. Dalla nostra Assemblea Costituente deve uscire un soggetto politico ancora più serio, più ambizioso verso le questioni economiche e sociali, più pacifista, più ambientalista, più radicale, più inclusivo sui diritti umani e la parità di genere, popolare, che non ha paura di essere accusato di populismo quando invece sostiene solo le ragioni del popolo, la democrazia economica, e l’uguaglianza sostanziale che trova fondamento nell’articolo 3 della Costituzione. Siamo un collettivo organizzato che può portare dentro la politica ciò che rischia di rimanere fuori, preda della demagogia di una destra sempre più autoritaria e aggressiva che allontana i cittadini.

Non è un obiettivo semplice quello che abbiamo dinanzi a noi: riportare i cittadini alle urne e ritornare a fidarsi dei propri rappresentanti è la prima sfida del nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Per questa ragione stiamo lavorando per trasformare un movimento di opinione in un partito reale, radicato e radicale. Un partito “estremista” nel senso di cogliere tutte le estremità della società italiana senza dimenticare e lasciare indietro nessuno.

Come diceva Domenico De Masi, noi (il M5S) siamo chi rappresentiamo, e nella nostra società, abbiamo un potenziale rimasto inespresso di circa 12 milioni di persone da rappresentare, appartenenti alle classi popolari. L’Italia ha bisogno del Movimento 5 Stelle e noi, a partire dall’appuntamento dell’Assemblea costituente, lavoreremo per non deludere i tanti italiani che credono al cambiamento. L’Italia ha bisogno del Movimento 5 Stelle per migliorare la nostra democrazia, per portare di nuovo a votare gente ai margini della società, arrabbiata, delusa, stufa che oggi si astiene.

L’Italia ha bisogno del Movimento 5 Stelle per trasformare la rabbia di molti elettori, in politiche, attraverso i meccanismi istituzionali della democrazia parlamentare, e quelli pure da noi introdotti e praticati della democrazia diretta, partecipativa e deliberativa. Partecipiamo, votiamo in questi giorni di consultazione online e scriviamo insieme una pagina nuova del nostro futuro collettivo.

*europarlamentare cinquestelle, ex presidente Inps

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