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Conte al bivio: “Cambiare nome e simbolo? Sono indeciso. Mai sotto l’ala protettiva del Pd”

Le inevitabili frecciate a Beppe Grillo (l’ultimo samurai?), le pagelle ai pentastellati dissidenti, l’autoinvestitura a rifondatore del movimento 5Stelle a due giorni dall’apertura dei lavori dell’Assemblea costituente. Giuseppe Conte, ospite a Dritto e Rovescio su Rete4m è un fiume in piena in attesa del voto degli iscritti che domenica “ci dirà dove l’intera comunità vuole andare”. Si toglie qualche sassolino di scarpa, apre all’ipotesi di un cambio di simbolo e intona il solito ritornello contro il governo e la premier.

Conte: siamo una forza progressista, ma mai sotto l’ala protettrice del Pd

Capitolo campo largo. “Io credo di rappresentare una comunità matura, una forza sana, che si rende conto che c’è da lavorare sui territori, della difficoltà del Paese”, dice Conte prendendola alla lontana. Per concludere che i 5Stelle sono una “forza progressista” ma che non intende mettersi sotto l’ala protettiva del Pd. Cambiare nome e simbolo? “È un quesito che non mi sono mai posto. Io non ho ancora votato, ma mi sta facendo ragionare. Sono molto indeciso perché da un lato il brand andrebbe conservato. Dall’altro siccome è un processo di rifondazione così coinvolgente, travolgente, dei segnali anche importanti di rinnovamento andrebbe dati: sono indeciso”.

Se Grillo verrà alla Costituente? Non lo so chiedeteglielo

Inevitabile un lungo passaggio su Grillo. “Io ho fatto una battuta: ho l’impressione che l’ultimo giapponese sia lui che si contrappone a una comunità intera di iscritti che in questo momento stanno votando. E possono votare su alcune decine di quesiti decisi da loro. Una comunità intera deciderà cosa fare del futuro del Movimento 5 Stelle Allora se il garante si fosse speso per venire con noi in trincea quando si vota, per cercare di rimboccarsi le maniche con gli attivisti…. ditemi voi chi è il giapponese che rimane isolato?”, risponde Conte. “Se Grillo verrà alla Costituente? Lo chieda a lui”, dice Conte rivolgendosi al conduttore Paolo Del Debbio. “Con me non parla, ci sono vecchie ruggini”, risponde il giornalista dando l’assist a Conte per dire “A questo punto non è il solo…”.

Di Maio? Ci ha accusato, diffamato, distorcendo la realtà

Poi i riflettori si spostano su Toninelli, Di Maio, Di Battista. Possono far parte del nuovo corso dei 5Stelle? “Sono volti della storia del Movimento. Toninelli è ancora con noi, esprime le sue idee liberamente perché siamo una comunità politica in cui è assolutamente giusto che ci siano anche posizioni variegate”, risponde con tono ecumenico. “Di Maio ha fatto una scissione per venirci contro e ci ha attaccato anche politicamente, come si fa sempre quando si fa una nuova formazione politica che non ha avuto fortuna, accusandoci, diffamandoci e distorcendo la realtà delle cose, tipo che volevamo uscire dalla Nato”. Di Battista? “È  uscito dal movimento, adesso ha un’attività anche abbastanza fiorente come opinionista, scrittore, è una persona che io considero molto seria, che assume delle posizioni che non sempre condivido ma rispetto perché ha una sua coerenza”.

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