Pozzolo si difende: “Io, mostrificato. Mi accusano di porto abusivo d’armi ma io ho la licenza da anni…”
Emanuele Pozzolo è stato rinviato a giudizio per porto abusivo d’arma da collezione e proiettili esplodenti per l’episodio dello sparo, la notte di Capodanno, nei locali della pro loco di Rosazza (Biella). Il processo per il deputato di Fratelli d’Italia (attualmente sospeso) si terrà il 25 febbraio 2025. “Cadono tre capi di imputazione che sono lesioni, omessa custodia ed esplosioni pericolose. Rimane aperta la vicenda del porto dell’arma da collezione e dei proiettili”, ha commentato il suo avvocato. E il diretto interessato oggi ha commentato la sua vicenda a Radio Cusano.
Pozzolo e le accuse cadute, tranne quella di porto abusivo di armi
“Da una vicenda circoscritta si è creato un gossip mediatico enorme e la vicenda è diventata un feuilleton imbarazzante per tutti. Voglio chiarire che all’udienza preliminare tre capi d’imputazione sono caduti e c’è stata la sentenza a non luogo a procedere. Il giudice, invece, ha pensato di approfondire la curiosa accusa di porto abusivo di armi nei confronti di un cittadino che ha regolare ‘porto d’armi’ tra l’altro per difesa”, ha dichiarato nel corso della trasmissione ‘Cinque Notizie’ condotta da Gianluca Fabi.
Il deputato Emanuele Pozzolo, quanto alla sospensione da Fratelli d’Italia, ha spiegato: “Al momento sono in attesa della valutazione da parte dei probiviri e rispetto le valutazioni del partito, a cui appartengo da 12 anni. Deluso? No, credo che ci sia anche una questione di tutela per tutti. Attendo con grande serenità, sono stato molto rispettoso dello statuto”. “La cosa che più mi è dispiaciuta di tutta questa storia – ha sottolineato – è la mediatizzazione estrema che non ha aiutato la ricerca della verità e che ha portato a una sorta di mostrificazione nei miei confronti. C’è stata un’operazione di gogna mediatica senza precedenti e non sto piagnucolando, fotografo la situazione. In Italia parlare di armi è un argomento arduo – ha continuato Pozzolo – quindi qualunque evento che in Italia abbia a che fare con le armi ha un’amplificazione importante”. Infine, alla domanda se secondo lui la ricostruzione giudiziaria gli restituirà ciò che gli è stato tolto ha risposto “ho una relativa fiducia nella qualità dell’operato di alcune procure e l’ho visto sulla mia pelle. Auspico che si trovino giudici che vogliano valutare la verità per quella che è. Al di là del mio caso, comunque, avere una smodata fiducia nella giustizia è un po’ difficile”, ha concluso.
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