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Sanchini: “Bagnaia era più veloce di Martin, decisivi i suggerimenti degli ingegneri fino a Jerez”

Il Motomondiale 2024 è passato agli archivi con la vittoria di Jorge Martin nello splendido duello per il titolo in MotoGP con Francesco Bagnaia. Mauro Sanchini è stato ospite dell’ultima puntata della trasmissione di approfondimento sui motori andata in onda sul canale Youtube di OA Sport, tracciando un bilancio della stagione e analizzando la sfida tra l’italiano e lo spagnolo.

Credo che alla fine il Mondiale comunque lo vinca sempre il migliore. Jorge Martin è stato di un livello veramente altissimo. Forse per la prima volta possiamo dire due cose strane. Sicuramente entrambi avrebbero meritato il titolo, uno non è stato superiore all’altro. Pecco ha vinto di più e sbagliato di più, Martin ha sbagliato un po’ di meno e ha vinto qualcosina in meno, ma sono stati due campioni eccezionali. Questo campionato penso che venga tutto rappresentato dai primi tre giri della Malesia, dove la domenica ci hanno regalato dei sorpassi e controsorpassi meravigliosi. Alla fine in quei tre giri aveva avuto la meglio Pecco Bagnaia, quindi mi verrebbe da dire che quest’anno lui è stato il più veloce“, ha dichiarato il commentatore tecnico di Sky Sport.

Penso sia la prima volta nella storia del motociclismo che uno che vince 11 Gran Premi non è campione del mondo. Questo fa molto strano, ma per contro Martin è stato un avversario tosto. Quando non ha fatto primo, ha fatto secondo. Su 40 gare, considerando anche le Sprint, ha raccolto 32 podi. Numeri impressionanti, per i quali si fa fatica a non dare merito ad un pilota così. Non ha fatto solo piazzamenti ed è stato costante, ma ha battagliato sempre per la vittoria. Quando vinceva Pecco, lui comunque era lì”, ha aggiunto Sanchini.

Sui possibili rimpianti di Bagnaia: “Chiaramente Bagnaia se lo sarebbe meritato, ma non ci è arrivato. Al di là degli errori e degli eventi, il vero rammarico di Pecco è quello di non essere riuscito ad avere sulla moto una confidenza al 101% che poi ha raggiunto, perché fino a Jerez, su suggerimento degli ingegneri, ha continuato a tenere alcune cose che non gli davano grande feeling. Le prime gare infatti non era stato il Pecco che abbiamo visto da Jerez in poi“.

Sulle chiavi del trionfo di Martinator: “Martin ha avuto due reazioni. Una dopo il Mugello, quando effettivamente si sarebbe meritato in pieno il posto nel team ufficiale Ducati, perché è molto strano non confermare un pilota che è in testa al Mondiale. L’altra è arrivata dopo la caduta in Germania, quando le persone intorno gli hanno fatto capire che per conquistare il titolo avrebbe dovuto accettare a volte di non dover sempre vincere a tutti i costi. Da lì in poi ha accettato anche di arrivare secondo dietro a Pecco. Probabilmente il fatto di non averlo confermato in Ducati gli ha dato quella cattiveria di volersene andare con il numero uno. Ad essere sinceri è stato anche un po’ più fortunato, perché Bagnaia ha avuto un problema tecnico nella Sprint di Le Mans e qualche contatto, oltre ad una gomma che non ha lavorato benissimo a Misano. Mi dispiace non vederli come compagni di squadra, perché ci hanno riportato in una dimensione spettacolare come quel Valentino-Lorenzo, Italia-Spagna, con la stessa moto“.

Quest’anno il vero uomo che è Pecco ha fatto un grande salto di qualità nel cuore degli appassionati, al di là della velocità. Nell’ultimo Gran Premio poteva fare benissimo una strategia diversa, anche se magari inutile, cercando di impacchettare il gruppo e rompere il ritmo, ma lui no. Ha pensato a fare la sua gara e a vincere il GP, non interessandosi a quello che sarebbe successo dietro. Si è comportato da signore, anche nel suo atteggiamento a fine gara. È stato in disparte e ha lasciato la scena a Martin. Avere fair play quando vinci è facile, mentre quando perdi un Mondiale del genere non lo è. Ci ha dato uno spessore umano di un campione esagerato“, le parole dell’ex pilota Superbike.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA

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