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Coppa Davis, l’Argentina : “Abbiamo sognato di battere i campioni in carica. Sinner ci ha riportato con i piedi per terra”

Dopo il primo singolare di ieri, nel match di quarti delle Finals di Davis Cup, l’Argentina aveva messo con le spalle al muro l’Italia. Un Musetti troppo falloso aveva concesso ad un più che onesto Cerundolo di chiudere agevolmente in due set, lasciando a Sinner la patata bollente di una qualificazione che pareva compromessa. Come è andata a finire poi è cronaca fresca: prima Jannik si è sbarazzato di Baez concedendogli appena tre game. E poi quell’abbraccio tra lo stesso Sinner e Berrettini, dopo aver battuto nel doppio decisivo la coppia Gonzalez/Molteni per 6-4, 7-5, in quello che è già un istant classic di questa edizione di Davis.

“Abbiamo sognato di battere i campioni in carica, ma Sinner ci ha riportato con i piedi per terra”. Questa è la cruda realtà espressa dalla redazione del Clarin, autorevole quotidiano di Buenos Aires, che ha commentato la sconfitta dell’albiceleste nella con gli azzurri. I due doppisti argentini hanno commentato poi la partita, identificando nel rendimento al servizio del duo Sinner/Berrettini la chiave dell’incontro.

“La chiave della partita è stata la risposta” afferma Gonzalez. “Non riuscivamo a trovare una risposta forte nei momenti buoni. Loro hanno servito molto bene, ma quando hanno messo delle seconde palle, abbiamo vacillato un po’, lì dovevamo fare pressione per farli giocare di più. Al contrario, loro lo hanno fatto quando noi non abbiamo servito così bene, in questo sono stati migliori di noi”. Continua Molteni: “Entrambi hanno giocato ad alto livello, hanno servito molto bene, Berrettini soprattutto. Speravamo che magari Matteo a volte ci desse qualche occasione in più, ma invece ne ha date pochissime, è stato molto bravo“.

Coria, capitano dell’Argentina, ha rivelato che il cambio nel doppio –inizialmente doveva scendere in campo la coppia collaudata Bolelli / Vavassori – non è stata una sorpresa. “Abbiamo immaginato che se la sfida si fosse decisa col doppio, avrebbero giocato Sinner e Berrettini. Io non ho mai pensato di cambiare coppia, ho fiducia nei miei giocatori. E che l’Italia abbia mandato in campo Jannik, arrivato alla seconda partita quasi senza sosta, non facendo giocare una coppia che aveva appena giocato il Masters a Torino, la dice lunga quanto rispetto abbiano per Machi e Molto“. Forse se il capitano Coria avesse deciso di portare lo specialista nazionale di doppio Horacio Zeballos (n.4 nel ranking ATP di specialità) sarebbe andata diversamente, chi può saperlo.

Sconsolato anche Baez, che sottolinea quanto sia difficile in questo momento affrontare il numero uno del mondo. “Che posso dire. Mi avevano detto di non dare troppa Aura a Sinner, ma poi vai in campo e capisci perché è n.1 del mondo con così margine sugli altri. Non ti lascia giocare, non riesci a far niente di quello che avresti voluto, comanda lui”.

“Ci hanno battuto con merito, ma siamo stati all’altezza del compito” ha concluso Coria. “Abbiamo lottato e siamo stati molto vicini a far fuori una potenza come l’Italia. Sinner in questo momento è uno dei migliori numeri 1 della storia. Non siamo rimasti sorpresi dal suo livello. Siamo tornati tra le migliori 8 nazioni al mondo, dobbiamo essere contenti e continuare a lavorare”.

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