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Presidenziali in Croazia il 29 dicembre

La Romania conoscerà il nome del prossimo capo di Stato già nel giro di un paio di settimane, entro l’8 dicembre, la data del probabilissimo ballottaggio. Un altro Paese chiave nella regione, anch’esso membro Ue e Nato, dovrà invece aspettare la prima metà di gennaio per sapere chi succederà al controverso presidente in carica, Zoran Milanović. O se proprio Milanović, in corsa per la rielezione, rimarrà sulla poltrona presidenziale. La Croazia andrà alle urne, infatti, il 29 dicembre per le elezioni presidenziali, con possibile ballottaggio dopo due settimane. Così ha deciso il governo guidato dal premier Andrej Plenković, che ha fissato per la fine del prossimo mese la data dell’importante tornata elettorale.

Per correre alle presidenziali, i candidati dovranno raccogliere 10 mila firme di cittadini, nel giro di dodici giorni. Data del 29 dicembre che è stata scelta perché «abbiamo ritenuto meglio organizzare il primo turno tra Natale e Capodanno, così che il secondo turno si possa tenere in un’atmosfera il più possibile tranquilla, lontana dalle ferie» invernali, ha spiegato il primo ministro Plenković. Il premier osserverà sicuramente con attenzione l’evolversi della lista dei candidati, con una dozzina di politici che hanno già dichiarato il loro interesse a correre alle presidenziali. Il nome più caldo, sicuramente, è quello della “nemesi” di Plenković, il socialdemocratico-populista Milanović, in carica come presidente fino a metà febbraio 2025, che ha già annunciato di voler ricandidarsi per un secondo mandato. E sta dando battaglia a ogni piè sospinto contro Plenković, in particolare sul tema della guerra, opponendosi all’invio di militari croati alla missione di assistenza logistica Nato in Germania.

Il suo più accreditato contendente sarà Dragan Primorac, indipendente sostenuto dalla maggioranza di governo, Hdz in testa, affermato e stimato medico pediatra e genetista, che ha promesso che dopo il voto di dicembre-gennaio Milanović «diventerà il passato» e la Croazia potrà finalmente «cambiare», senza più coabitazioni conflittuali come quella attuale.

Una sorpresa potrebbe essere però Marija Selak Raspudic, indipendente che ha già lanciato la sua campagna «Mariija per la Croazia», assicurando di essere «libera da legami di partito». E pronta a difendere gli interessi del Paese, non come avrebbe fatto finora Milanović. In campo per la tornata elettorale dovrebbero scendere anche il populista euroscettico Mislav Kolakusic, Ivana Kekin (Mozemo) e Miro Bulj (Most), oltre a svariati candidati minori. Secondo i sondaggi più recenti, Milanović sarebbe comunque in vantaggio rispetto a Primorac nelle intenzioni di voto. —

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