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Raid israeliani su Beirut, distrutto edificio di 8 piani. Almeno 11 morti. “L’obiettivo erano comandanti di Hezbollah”

Ancora raid israeliani su Beirut. Nella notte tra venerdì e sabato almeno 11 persone sono state uccise e 33 ferite, secondo fonti mediche, dagli attacchi sul centro della capitale libanese. Soccorritori citati dall’agenzia statale Ani parlano di “un gran numero di morti e feriti” in particolare tra le macerie di un edificio di 8 piani colpito da cinque missili nel quartiere di Basta. Sul posto si è creato un grande cratere – a quanto riferito – e si scava tra le macerie. Sono stati attaccati anche i sobborghi meridionali della capitale. Diversi edifici sono stati presi di mira, tra cui due situati alla periferia sud di Beirut, nel settore densamente popolato di Chiyah di Ghobeiry, che ospita diversi centri commerciali, dopo gli ordini di evacuazione.

Secondo il Times of Israel, che cita voci che circolano su “media in lingua ebraica e social media”, gli obiettivi erano il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, o uno dei comandanti del gruppo sciita, Talal Hamiya. Qassem, ricorda il sito di notizie israeliano, è stato nominato alla guida di Hezbollah dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah in un attacco aereo sul quartier generale del gruppo alleato dell’Iran nel sud di Beirut. Hamiya è stato nominato a capo della divisione operativa di Hezbollah dopo l’uccisione – il 20 settembre a Beirut – del capo delle operazioni militari, Ibrahim Aqil. Per il quotidiano saudita al Arabiya però il vero target era il comandante militare supremo di Hezbollah, Muhammad Haydar. membro del Jihad Council di Hezbollah, il massimo organo militare del gruppo terroristico.

Venerdì il ministero della sanità pubblica libanese ha riferito che almeno 3.645 persone sarebbero state uccise e altre 15.355 sarebbero rimaste ferite dall’inizio degli attacchi israeliani nell’ambito della rappresaglia contro gli attacchi del gruppo libanese Hezbollah.

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