World News

Il sindaco di sinistra aggredito in casa: “Ho urlato a mia figlia di prendere il fucile, avrei sparato ai ladri”

Fosse stato di centrodestra probabilmente l’avrebbero tacciato di pulsioni da “pistolero”. Per sua fortuna è un sindaco di sinistra e dal Pd gli è arrivata la solidarietà. Giusta, perché l’episodio di cui è stato vittima Alessandro Di Sandro, medico e primo cittadino renziano di Castelvenere, in provincia di Benevento, è di quelli buoni per popolare gli incubi di qualsiasi cittadino: un paio di notte fa, quattro malviventi incappucciati hanno tentato di introdursi in casa sua, una villetta nella quale oltre a lui c’erano la moglie e una delle figlie. Dopo una colluttazione con due dei ladri, Di Sandro è riuscito a metterli in fuga urlando alla figlia di prendere il fucile. “Se in quei momenti avrei sparato contro i malviventi? Certamente sì“, ha detto, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa.

Il sindaco di sinistra ammette: “Avrei sparato ai ladri”

“Credo che se mia figlia fosse riuscita a passarmi il fucile lo avrei fatto, vedendo in pericolo non tanto me quanto l’incolumità dei miei familiari”, ha spiegato Di Sandro, 66 anni e reduce da un intervento alla cataratta affrontato il giorno prima, che lo costringeva con una bena su un occhio. Nonostante la condizione di minorità fisica, il sindaco è riuscito a bloccare l’ingresso dei ladri, ingaggiando uno scontro fisico con quello che aveva appena forzato la finestra. Ha preso botte al torace e al viso e, come raccontato al Corriere del Mezzogiorno, ha temuto per l’occhio appena operato. Quando è arrivato anche un complice e ha capito che sarebbe stato sopraffatto ha urlato alla figlia di prendere il fucile, per il quale ha un regolare porto d’armi. Una reazione istintiva che lo ha probabilmente salvato dalla situazione da “Arancia Meccanica” che, ha raccontato ancora, si era materializzata nella sua mente.

La colluttazione, la paura per la moglie e la figlia e l’incubo di ritrovarsi in una scena da “Arancia Meccanica”

“L’atteggiamento non era certo quello di ladri di galline che, vistisi scoperti, sarebbero fuggiti. Questi ‘signori’ della notte, pur essendo stati sgamati, hanno continuato imperterriti nella loro azione, tentando di penetrare in casa e aggredendomi”, ha detto ancora Di Sandro, che sapeva che la figlia non sarebbe riuscita ad aprire l’armadio in cui tiene il fucile, ma che comunque per sua ammissione non avrebbe esitato a usarlo se gli fosse arrivato tra le mani. Fortunatamente i ladri sono fuggiti prima e i carabinieri allertati dai vicini che hanno sentito le urla sono arrivati tempestivamente. Sul caso sono in corso le indagini delle forze dell’ordine, cui il sindaco ha consegnato le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza di casa sua. “La mia preoccupazione non è tanto quella di aver subito un’aggressione o un tentativo di rapina, episodi che capitano tutti i giorni e ovunque, quanto l’aver fiutato, sulla base di indagini personali, che possa esserci un complice del posto. E questo, a dire il vero, mi preoccupa non poco”, ha proseguito il sindaco, che si è opposto all’idea di alcuni cittadini di dare vita a ronde, ipotizzate anche alla luce dei ripetuti episodi che si sono registrati in questo centro di 2.400 anime, ottenendo dal prefetto un più forte presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine.

L'articolo Il sindaco di sinistra aggredito in casa: “Ho urlato a mia figlia di prendere il fucile, avrei sparato ai ladri” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

Читайте на 123ru.net