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Coppa Davis, squadra che vince non si cambia? Le fatiche di Berrettini e la carta Musetti

Di nuovo ad un passo dall’Insalatiera. L’Italia è di nuovo vicina alla conquista della Coppa Davis dopo aver battuto l’Australia sul cemento indoor di Malaga e affronterà l’Olanda, rivelazione di questa fase finale dopo aver battuto Spagna e Germania nel proprio cammino. E ora, per Filippo Volandri, arriva anche il momento di riflettere sulla formazione da schierare domani.

Dando per praticamente sicuro Jannik Sinner come numero uno, che affronterà Tallon Griekspoor per la sesta volta in carriera, il capitano azzurro è chiamato alla solita, difficile scelta che lo accompagna dall’inizio di questa esperienza a Malaga: Lorenzo Musetti o Matteo Berrettini da schierare come secondo singolarista?

Per quanto visto in campo nei due incroci con Argentina e Australia, la scelta più ovvia dovrebbe essere quella del romano. Sappiamo come, quando si tratta di rappresentare la maglia azzurra, Matteo dà più del 100% delle proprie potenzialità, come mostrato anche oggi contro Thanasi Kokkinakis. L’opposto di quanto riesce a fare Musetti quando si tratta di Davis: ogni volta appare troppo legato, finendo per cadere vittima del suo carattere e della sua irascibilità che appare di tanto in tanto.

Ma c’è comunque il fattore fisico da sottolineare. Matteo viene da una mezza maratona contro Kokkinakis durata quasi tre ore e con sole 24 ore di riposo potrebbe arrivare con meno energie a disposizione per l’impegno di domani contro Botic van de Zandschulp. Un suo riposo verrebbe buono anche per un eventuale doppio decisivo, dove è stato importantissimo nella sfida contro l’Argentina.

C’è un dato che spinge però in favore della conferma della selezione vista oggi, i precedenti con gli avversari di domani. 5-0 nel confronto Sinner-Griekspoor, 4-0 per Berrettini-van de Zandschulp, uno di questi confronti è dello scorso settembre in Davis con cui il romano vinse in tre set. Come si dice, squadra che vince non si cambia…

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