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Bettini tifa per Conte: “Se vince inizia un’altra storia verso l’unità”

Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, ha commentato le prospettive del centrosinistra in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, sottolineando l’importanza del recente successo del partito e delineando le sfide future per la coalizione progressista.

«Il Pd ha ottenuto un grande risultato per una convergenza di contributi diversi. Il merito, tuttavia, va in primis alla linea politica perseguita da Elly Schlein e alla sua capacità di rappresentarla e comunicarla», ha affermato Bettini, evidenziando il ruolo decisivo della leadership della segretaria nel rafforzare il partito.

Sulla questione della solitudine politica del Pd, Bettini ha precisato: «Siamo soli? Non credo. La solitudine non si misura sulle fasi altalenanti positive o negative dei tuoi alleati. La solitudine c’è se il più forte esprime iattanza e prepotenza. Non è il caso del PD, che ha ribadito fino allo sfinimento di credere in un’alleanza plurale, paritetica, in grado di suonare tutti i diversi tasti della sua proposta di alternativa».

Passando a una valutazione del Movimento 5 Stelle, Bettini ha voluto sottolineare la resilienza del suo leader: «Poi, attenzione: il M5S ha subito un colpo alle ultime regionali, ma da mesi continua a collocarsi attorno all’11% nei sondaggi politici nazionali. E, poi, Conte è un coriaceo combattente».

Alla domanda su cosa dovrebbe fare Elly Schlein per includere tutti gli alleati, Bettini ha risposto indicando una strategia chiara: «Cosa deve fare la Schlein per includere tutti? Continuare a praticare l’unità su ogni terreno possibile. In Parlamento, negli enti locali, nel lavoro di massa e sul territorio. Nelle città e nelle Regioni dove si governa insieme. Insomma, far nascere l’intesa dalla realtà, dalle lotte nella società, dal confronto ideale e culturale. E dai temi fondamentali che ci stanno dinnanzi: la valorizzazione del lavoro, l’introduzione del salario minimo, il rispetto e l’ampliamento dei diritti, il sostegno alla povertà, la spinta per la trattativa e per la pace. Queste questioni interessano i cittadini, piuttosto che una discussione astratta sui confini di un’alleanza».

Bettini si è poi soffermato sul ruolo di Giuseppe Conte e sul futuro del Movimento 5 Stelle: «Conte per evitare l’isolamento? Conte ha già fatto una scelta coraggiosa e limpida, collocandosi nel campo progressista. Su questo ha messo in gioco il suo stesso ruolo di leader».

Ha aggiunto che nelle prossime ore il Movimento 5 Stelle terrà un importante voto interno: «Nelle prossime ore ci sarà un voto ampio, democratico e diretto nella convenzione del suo Movimento. C’è Grillo che lancia strali, c’è una parte del gruppo dirigente che vuole libertà di manovra a tutto campo, volendosi definire né di destra e né di sinistra. Se vince l’attuale Presidente, inizia invece un’altra storia. Legittimata dai militanti che avranno scelto, con i loro valori, le loro identità, le loro priorità, di camminare insieme con la sinistra verso la scadenza decisiva delle prossime elezioni per il governo della Repubblica».

Infine, Bettini ha concluso con un monito sulle conseguenze politiche di una nuova vittoria del centrodestra: «Perché, in caso di una nuova vittoria della Meloni e della destra, cambierebbe davvero in peggio la prospettiva democratica e di libertà, non solo in Italia ma nell’intera Europa».

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