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Scacchi: è qui la storia? Gukesh sfida Ding Liren, a 18 anni può essere il più giovane Campione del Mondo della storia

Il primo match per il Campionato del Mondo di scacchi che si disputi tra due giocatori asiatici ha, giustamente, diversi profili che fanno capo alla storicità della questione in campo. Ding Liren, il Campione del Mondo in carica, e Gukesh Dommaraju, noto più solo come Gukesh, lo sfidante, sono pronti a mettersi alla prova a Singapore. Non potrebbero essere più diversi i percorsi del cinese e dell’indiano nell’avvicinamento a questo confronto. Si parte domani alle 10:00.

Ding Liren, il campione, a 32 anni ha vissuto letteralmente di tutto nell’anno e mezzo che lo ha accompagnato dall’ormai storica autoinchiodatura contro Ian Nepomniachtchi. Da allora, infatti, è caduto in una forte crisi a livello psicologico. Questa, naturalmente, si è ripercossa su di lui anche a livello scacchistico, tant’è che da tempo è in evidente difficoltà soprattutto nel cercare di vincere le partite, più che di pattarle (quello spesso non è un problema). Tutta la combinazione delle situazioni andata in scena in particolare nel 2024 lo ha portato a scendere di netto in classifica mondiale: il suo ELO è andato calando fino a 2728, quello dell’ultima lista FIDE, dove si trova al 23° posto.

Gukesh Dommaraju, lo sfidante, a 18 anni ha la possibilità di diventare il più giovane titolare della corona mondiale nella storia degli scacchi. Sembrava impossibile che qualcuno riuscisse a far meglio dei 22 anni di Garry Kasparov, che peraltro ci mise molto più di un anno nello storico doppio match contro Karpov del 1984-1985 (le 48 del primo confronto, quello interrotto, più le 24 del secondo). E invece, di forza, è arrivato lui, più velocemente di altri che negli anni scorsi sembravano più quotati. Il suo status è sempre migliore, tant’è che è numero 5 delle classifiche mondiali, e paradossalmente non è nemmeno il primo indiano. Questo in virtù della prepotente ascesa anche di Arjun Erigaisi, ventunenne che sta decidendo anche lui di sfidare apertamente la triade Carlsen-Caruana-Nakamura. Il tutto all’interno di una forte ascesa dei giocatori indiani in generale: ce ne sono 11 nei primi 100 (uno di loro è il capostipite Vishy Anand, tuttora 10 del mondo a 55 anni).

Il fatto particolare della sfida è che, nonostante sia Gukesh l’aperto favorito, quello che comanda negli scontri diretti a cadenza classica è Ding Liren. In questa fattispecie, infatti, si è sul 2,5-0,5 per il cinese, che si è imposto per due volte nello stesso torneo in due anni consecutivi. Si tratta del Tata Steel Masters di Wijk aan Zee, uno degli eventi più importanti al mondo che si tiene annualmente a gennaio nella città dell’Olanda del Nord (e che Magnus Carlsen ha vinto otto volte). Qui, sia nel 2023 che nel 2024, Ding ha sconfitto Gukesh, e quella di quest’anno è una delle ultime occasioni in cui si è visto il cinese nel suo vero elemento.

Di Ding si conosce, però, anche la capacità di risalire in fretta da simili momenti: c’era una certa aura non positiva su di lui anche prima del match contro Nepomniachtchi, che tutti si attendevano o a senso unico o, comunque, non esaltante, e che invece si è guadagnato la nomea di confronto tra i più belli mai vissuti perché i due continuavano a prendersi a botta e risposta fino all’epilogo che ha visto il cinese rimanere lì, fermo alla scacchiera, nelle sue fortissime emozioni trattenute dentro un attimo che lo ha portato in cima al mondo. Come un anno e mezzo fa, nel team dei suoi secondi c’è Richard Rapport, l’ungherese che fa della creatività alla scacchiera il suo marchio di fabbrica. Non è difficile immaginare che la presenza di Rapport al fianco di Ding, che è sia quella scacchistica che quella d’amicizia vera, possa essere di conforto al campione in carica. Nondimeno, è di nuovo lecito aspettarsi grandi sorprese in apertura. Del resto, nel 2023 Ding si sbizzarrì, fino a tirar fuori il Sistema di Londra, mai usato in un match iridato, e la Difesa Francese, che non compariva da più di 15 anni in tale contesto.

Questo gli sarà utile per contrastare uno come Gukesh, che potrà stare tranquillo su una cosa: non potrà fare affidamento sulla Siciliana con il Nero, anche perché Ding e4 di fatto non la gioca mai con il Bianco. E a tal proposito, sarà l’indiano ad aprire la prima partita con il Bianco, il che significa che sarà lui il primo a dettare la linea in questa situazione. Assistito da Grzegorz Gajewski, lo stesso secondo che gli è stato di fondamentale importanza nel Torneo dei Candidati, Gukesh può tranquillamente scegliere se rimanere sui propri schemi (gli piace molto 1. Cf3, ma più in generale ha una spiccata tendenza a giocare 1. d4 o rientrare in quel tipo di aperture) oppure inventarsi qualcos’altro per destabilizzare ulteriormente il suo avversario. Certo è che il suo controllo della situazione, la sua capacità di giocare in maniera totalmente indipendente da quello che è successo prima sulla scacchiera, gli danno un margine al momento inesplorato. Parliamo di un diciottenne che sta scrivendo la Storia.

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