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Clement Noel firma il bis in slalom a Gurgl. Vinatzer nei 20 senza convincere

Festeggia ancora la Francia nello slalom di Coppa del Mondo di sci alpino a Gurgl (Austria). Clement Noel ha conquistato la seconda vittoria consecutiva tra i pali stretti, attuando il medesimo schema tattico di Levi: vantaggio importante accumulato a metà gara e poi gestione nella discesa conclusiva. Il transalpino partiva con un vantaggio di 1.42 nei confronti dello svedese Kristoffer Jakobsen e si è imposto con un margine di 43 centesimi. Qualche sbavatura non è mancata, ma il classe 1997 appare sicuro e stabile sugli sci come probabilmente mai prima in carriera. È sempre stato un talento purissimo, tuttavia dà la sensazione di aver trovato quella continuità che sinora gli era sempre mancata. In slalom un dominatore manca dai tempi di Marcel Hirscher (quello vero, non la versione olandese): sta iniziando l’era di Clement Noel, già approdato a quota 12 successi in carriera nel circuito maggiore?

Jakobsen ha realizzato una grande rimonta: da ottavo a secondo. Per lo scandinavo si tratta del quarto podio, anche se non ha ancora mai vinto e la carta d’identità recita ormai 30 primavere. Terza piazza per il norvegese Atle Lie McGrath, staccato di 0.44: il 24enne riassapora la top3 tra i pali stretti dopo quasi un anno, ovvero dal secondo posto di Wengen 2024.

La Francia conferma il suo momento d’oro con il quarto posto di Steven Amiez, figlio di Sebastien, sciatore di ottimo livello dei tempi di Alberto Tomba. Il 26enne transalpino ha mancato il podio per appena 16 centesimi. La sua scalata, dopo un avvio di carriera non scintillante, è stata rapida: nella passata stagione si è messo in luce in Coppa Europa, poi il passaggio in Coppa del Mondo, dove ha iniziato a scalare rapidamente il ranking. Adesso è già un uomo in grado di ambire alla top5 in ogni gara. Un percorso del genere non si vede da tanti anni invece nello sci alpino italiano.

Quinto lo svizzero Loic Meillard (+0.61), capace di recuperare ben 9 posizioni. Rimonta importante anche per il solito norvegese Henrik Kristoffersen (+0.70): da 13° a 6°. Su un tracciato angolato e reso ancora più duro dal manto ghiacciato, si è difeso egregiamente l’eterno britannico Dave Ryding: una degnissima settima piazza per il classe 1986 a soli 75 centesimi dalla vetta.

Segnatevi questo nome: Eduard Hallberg. Il 21enne finlandese, erede designato di Kalle Palander, conferma di possedere la stoffa del campione e l’ottavo posto a 0.91 rappresenta già un passo avanti rispetto a Levi. Completano la top10 l’austriaco Fabio Gstrein ed il norvegese Timon Haugan, appaiati in nona piazza a 0.97; quest’ultimo ha recuperato ben 17 posizioni, firmando il miglior tempo assoluto nella seconda manche.

‘Anonima’ è l’aggettivo che descrive al meglio la prestazione degli italiani nella località austriaca. Alex Vinatzer, 25° a metà gara, ha concluso 17° a 1.45, senza però convincere. L’altoatesino, per sua stessa ammissione, ha sciato con tanto margine, preoccupato principalmente di evitare una nuova uscita. Così facendo, tuttavia, si snatura. Il compromesso non sarà facile da raggiungere: quando attacca, sovente sbaglia; se invece non prende rischi, il cronometro diventa inesorabile. Nelle retrovie Tobias Kastlunger (+2.33) e Stefano Gross (+2.46), rispettivamente 26° e 28°. Ieri in Coppa Europa ha vinto Tommaso Saccardi, più giovane di Amiez: urgono rinforzi per uscire da un tunnel che sembra sempre più buio.

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