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È la prima volta di Drupi al Fraschini, martedì concerto da “tutto esaurito”

PAVIA. Meno due. E poi le luci del teatro Fraschini si accenderanno per lui. Drupi riempie lo stadio ogni volta in cui va a Praga, ma salire sul palco nella sua città è sempre un’emozione.

«Sto facendo le ultime prove» dice Giampiero Anelli, in arte Drupi, mentre conta le ore che lo separano da martedì sera. «In passato a Pavia ho fatto qualche comparsata, qualche evento ma un vero concerto al Fraschini ... è la prima volta» ammette. E la città l’ha ripagato. Non si trova più un biglietto. Sold out.

Con Iachetti e Lodola

«Rispetto a quello di esordio dello scorso gennaio al teatro Lirico di Milano, che è stato un po’ il numero zero, questo a Pavia sarà uno spettacolo tutto nuovo – annuncia il cantante – con la regia di Enzino Iachetti e le scenografie di Marco Lodola».

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Sullo sfondo si accenderà infatti il suo volto in formato Maxi, realizzato dall’amico artista, ma ancora nella versione capello lungo. «Fa niente – dice – adesso li ho corti e non ho più intenzione di farli crescere, così sono troppo comodi». E poi lo ringiovaniscono, scrivono i fans sul suo profilo social.

Il 2024 è stato per lui un anno davvero molto intenso: la sua prima volta in teatro, un film, (Alcool test, che uscirà all’inizio del 2025) le interviste in tv, il consueto bagno di folla in quel di Praga. «E anche la malattia» aggiunge Drupi. Ne parla con serenità, dopo la burrasca.

Medici e infermieri del San Matteo che l’hanno seguito per alcuni mesi saranno lì, in platea, ad applaudirlo. In fondo Drupi si è subito prestato come testimonial, sostenendo l’importanza della prevenzione.

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Il concerto si intitola come lui Drupi, il soprannome che la mamma gli aveva affibbiato da bambino, prendendolo in prestito da un folletto .

A quindici anni già suonava nelle balere perse nella nebbia padana. Con il gruppo Le Calamite si èsibito per un paio di stagioni estive, lavorando d’inverno come idraulico, un tübat. Nel 1970 l’esordio discografico, con il suo primo 45 giri, Che ti costa. Ma è il 1973 quando partecipa al Festival di Sanremo con Vado via: si classifica ultimo, ma la canzone diventa un successo. La sua voce black soul conquista il pubblico italiano e non solo. Il brano, trasmesso frequentemente dalle radio prima francesi e poi inglesi, entra nella Top 10. Questo piazzamento procura a Drupi inviti ovunque, anche alla BBC, e compare accanto a personaggi del calibro di Paul McCartney e Tom Jones.

Oggi - a distanza di mezzo secolo – Giampiero Anelli può tracciare un bilancio: quindici milioni di dischi venduti nel mondo, otto Festival di Sanremo, venti album, centinaia di tour in tutta Europa, Russia, America e Canada, 14 dischi d'oro in Italia e all'estero. Domani sera canterà i successi, Piccola e fragile, Regalami un sorriso, Sereno è, Era bella davvero, Sambariò.

«Sul palco del Fraschini – anticipa Drupi – oltre ai miei bravissimi musicisti, ci sarà anche mia moglie Dorina (Dato, sposata nel 1992 ma sua compagna da cinquant’anni, ndr). Proporremo il mio repertorio di successo ma anche cinque canzoni nuove».

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