Dagli archivi storici al restauro in 3D: ecco com’era il duomo di Udine tra Medioevo e Rinascimento
È il frutto di un lavoro sinergico importante per la valorizzazione del patrimonio culturale, che nasce da ricerche storiche e studi interdisciplinari, il video sulla ricostruzione virtuale del Duomo di Udine, realizzato dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli con le Università di Udine e l’Alma Mater Studiorum di Bologna, in collaborazione con la parrocchia di Santa Maria Annunziata nella Chiesa Metropolitana di Udine.
L’opera è stata presentata e proiettata l’altra sera nella sede della Fondazione Friuli, in una sala gremita: 15 minuti di filmato, connubio fra una ricostruzione digitale e un documentario, per riproporre in chiave divulgativa e sintetica il contenuto del libro “Il Duomo di Udine. Storia e architettura tra Medioevo e Rinascimento”, presentato lo scorso anno, a cura di Cesare Scalon, presidente dell’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli.
Ed è stata proprio l’idea della sinergia il filo conduttore dei numerosi interventi. L’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, confidando in una proficua e costante collaborazione, ha definito «molto positiva questa sinergia fra il mondo ecclesiastico e quello universitario, capace di custodire e trasmettere la bellezza del nostro patrimonio culturale».
Anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha parlato di sinergie, come punto di forza del territorio «che – ha detto – vanta un patrimonio storico architettonico enorme da valorizzare assieme alle tante realtà che vi lavorano. Risorse – ha aggiunto – necessarie a supporto delle istituzioni. Ai fini della promozione del Friuli Venezia Giulia da un punto di vista culturale, sociale e storico, il Consiglio regionale ha creato una linea contributiva di 3 milioni di euro a favore di parrocchie, associazioni, comitati e fondazioni».
A illustrare con minuzia il lavoro è stato il presidente del Pio Paschini, Cesare Scalon. «Questo video – ha spiegato – risponde a una sfida impegnativa, considerate la complessità della tematica e l’esigenza di garantire ricerche e studi interdisciplinari che spaziano dagli archivi, all’archeologia, dalla storia alla liturgia, dalla storia dell’arte all’architettura, al restauro fino alle moderne applicazioni tecnologiche, impiegate per la tutela dei beni culturali, oltre anche alla documentazione fotografica. Il video – ha aggiunto – ricostruisce il Duomo, un edificio la cui realizzazione e conservazione sarebbe impensabile senza l’apporto dato dalla fede di laici e chierici di Udine».
Anche Scalon, infine, ha sottolineato il contributo scientifico per la tutela del patrimoni storico e artistico che l’Istituto offre «per una collaborazione sinergica necessaria».
Ulteriori approfondimenti sugli aspetti relativi alla ricostruzione virtuale del Duomo di Udine sono arrivati dai professori Alessandro Iannucci, dell’Università di Bologna, e Luca Mor, dell’Università di Udine, curatori del video, anche con il professor Simone Zambruno, presente in sala