Berrettini festeggia: “Vittoria voluta e desiderata tanto. La Davis è stata il motore del mio 2024”
Matteo Berrettini ha alzato al cielo la Coppa Davis insieme ai propri compagni di squadra, dopo essersi reso grande protagonista sul cemento indoor di Malaga. L’azzurro si è imposto nel doppio giocato in coppia con Jannik Sinner contro l’Argentina, ha poi regolato l’australiano Thanasi Kokkinakis al termine di un’autentica maratona e ha poi liquidato l’olandese Botic van de Zandschulp in occasione dell’atto conclusivo. Dopo essere stato presente alla festa di dodici mesi fa soltanto come spettatore, questa volta il romano ha dettato legge in prima linea e ha ampiamente meritato di mettere le mani sulla mitica Insalatiera.
Matteo Berrettini ha espresso tutta la propria soddisfazione ai microfoni della Rai, mostrando la medaglia che è stata consegnata ai giocatori capaci di conquistare il prestigioso trofeo a squadre: “Sofferta, voluta, desiderata tanto. Devo dire grazie a Sinner e a tutti i miei compagni, è un’emozione grandissima. La Coppa Davis era pesante, poi si smontava e non volevamo romperla. Ogni partita è stata vissuta intensamente, quella contro l’Australia è stata durissima“.
Il fuoriclasse romano ha poi proseguito nella propria analisi, evidenziando quanto questa competizione fosse importante per la sua risalita dopo un momento davvero difficile dal punto di vista personale e che lo aveva fatto parecchio indietreggiare nel ranking ATP: “Siamo un gruppo compatto, uno dei miei motori per il 2024 era tornare in Davis ed essere competitivo: ho usato l’esperienza dell’anno scorso, non pensavo di tornare e riuscire a vincerla subito“.
Il finalista di Wimbledon nel 2021 ha conseguito uno dei risultati migliori della propria carriera: “Quando succedono le cose belle in campo te ne accorgi qualche mese dopo, questo è un gruppo unito, è un successo arrivato dopo un periodo difficile ed è forse il mio successo più bello. Lo dedico alla mia famiglia e a me stesso: ho avuto il coraggio di non mollare, ho fatto scelte difficili per la mia carriera, ci ho sempre creduto e la dedico un po’ anche a me“.