Luigino “Stereodisco” si spegne a 89 anni: una vita tutta a 45 giri
VOGHERA. Domenica mattina Voghera si è risvegliata con una musica triste. La notizia della morte di Luigino Alpago, per tutti “Luigino Stereodisco”, 89 anni, ha gettato nello sconforto tanti vogheresi che nel negozio di Luigino si recavano per comprare i dischi fino a qualche anno fa. Una vita dedicata all'amore per la musica, con il suo negozio “Luigino Stereodisco”, divenuto nel tempo una meta fissa per tantissimi vogheresi , e non solo, alla ricerca dei dischi, prima che scoppiasse la rivoluzione digitale. Poi il suo ruolo fondamentale nella nascita di Radio Voghera, storica emittente che ha inaugurato le sue trasmissioni nel 1975. Luigino era nel gruppo dei pionieri della radio vogherese, con Eugenio Grandi, Mario Orsi e il figlio Gino, e Roberto Aguzzi.
Luigino si è spento all'età di 89 anni. Nato a Porana, frazione di Pizzale, si appassionò alla musica da bambino, ascoltando la radio “a galena” dello zio. Nel 1962, ebbe l'intuizione di aprire il negozio di dischi in via Matteotti. Il boom negli anni '60, quando c'era la fila per acquistare i 45 giri, da Luigino Stereodisco. Il negozio è rimasto aperto sino al 2019, quando Luigino decise di abbassare definitivamente la saracinesca, spiegando che l'attività non fruttava più: «ora i ragazzi ascoltano la musica dal telefonino, raccontò al nostro giornale. Luigino era stato premiato dall'amministrazione comunale di Voghera in occasione del mezzo secolo di attività, e nel 1975 era stato insignito del titolo di cavaliere della Repubblica Italiana. Il suo nome resterà per sempre legato anche alla coppia di attori teatrali vogherese Buzzi-Malacalza, con cui aveva collaborato a lungo, curando le colonne sonore degli spettacoli, e occupandosi delle luci e degli effetti speciali.
Alle 18.45 di lunedì 25 novembre sarà recitato il rosario alla chiesa dei Barnabiti in via Garibaldi. Martedì 26, alle 10, sempre alla chiesa dei Barnabiti, si terranno i funerali, a cui seguirà la tumulazione nel cimitero di Lungavilla. —
ALESSANDRO QUAGLINI