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Piccola biografia di periferie: la poesia di Linda Miante esplora le terre di confine urbane e umane

È uscita per De Ferrari Editore “Piccola biografia di periferie“, la prima pubblicazione della giornalista Linda Miante. Composto da ottantaquattro poesie, il ‘taccuino’ trascina il lettore in un viaggio perlopiù solitario attraverso le periferie, urbane, arcane e dell’anima. La raccolta è disponibile in libreria, online sul sito della casa editrice De Ferrari Editore e su Amazon.

“Piccola biografia di periferie” si articola in tre sezioni o, come indicato dall’autrice, tre ‘momenti’ poetici (Sentieri liminali, Ordalia, Lux orta est iusto) che esplorano il contrasto tra luce e ombra, pluralità e singolarità, ma anche la più classica dicotomia sogno-realtà. Le poesie offrono una riflessione intensa sulla «maledetta città» (per citare “Il gabinetto del dottor Caligari”), descritta come un «rocchetto di inganno e sopravvivenza», dove le ambizioni si scontrano con una realtà cruda e soffocante. La raccolta diventa un atto di resistenza poetica – forse addirittura politica – comunque un tentativo di evasione oltre l’apparenza.

Il volume è arricchito dalla prefazione di Andrea Galgano, poeta, scrittore e critico letterario, che ha dedicato un’analisi profonda alla raccolta, estraendone punti salienti. L’autrice offre inoltre una sua personale guida alla lettura. In quarta di copertina, un contributo arriva anche dalla giornalista Sara Erriu, collaboratrice de “la Lettura” del Corriere della Sera: «Uno sguardo cupo e disilluso che mescola luoghi fisici e dell’anima per scoprire una realtà severa dove la luce, fioca, si intravede tra le crepe. Una voce che attinge ora al realismo ora alla sfera del romanticismo, delineando un quadro cristallino in cui dominano l’angoscia e lo smarrimento».

Sulla copertina del libro è incasellato un frammento dell’opera “Suono ottico” (2008) del musicista, compositore e artista Federico De Caroli, in arte ‘Deca’. Un’immagine che cattura l’atmosfera sospesa e a tratti brutale descritta nelle pagine. A completare l’esperienza visiva, tre quadri generati dall’intelligenza artificiale elaborano e sintetizzano i tre ‘momenti’ poetici, tentando un dialogo interpretativo tra parole e immagini.

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