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Contro la violenza sulle donne: Gioventù nazionale ricorda l’orrore delle Marocchinate

I ragazzi di Gioventù nazionale hanno organizzato un convegno sulle marocchinate, nella giornata contro la violenza sulle donne. La conferenza è avvenuta alla presenza del presidente del Comitato 10 febbraio, Silvano Olmi, all’interno del circolo di Fratelli d’Italia nel quartiere romano della Garbatella. Con il termine marocchinate si intendono gli stupri commessi dai soldati coloniali francesi che durante la Seconda guerra mondiale, a seguito dello sbarco degli alleati, conducevano razzie sul territorio italiano violentando e uccidendo le donne, gli uomini adulti e anche i giovani. Questo deprecabile fenomeno inizia in Sicilia nel luglio del 1943 e si espande in Lazio e Campania seguendo il corso delle truppe franco-africane anche in altre zone. Il titolo del convegno organizzato dai ragazzi della destra giovanile è “Prof, oggi parliamo delle marocchinate”.

Il convegno di Gioventù nazionale sulle “Marocchinate” e il racconto di  Silvano Olmi

Le truppe che durante il percorso hanno commesso nefandezze nei confronti delle donne e della popolazione italiana erano francofone, ma provenivano  da Senegal, Tunisia, Marocco e Algeria. I soldati francofoni hanno commesso misfatti d’ogni tipo dopo l’arrivo in Italia: stupri, rapine nei confronti di donne e uomini ma anche ragazzi. Olmi racconta che sulla quantità di marocchinate c’è ancora un dibattito in corso e secondo le sue parole “anche fosse una sola persona già sarebbe un fatto gravissimo”. Per quanto riguarda ciò che avvenne nella provincia di Frosinone e Latina, la allora Littoria, i numeri delle vittime si attestino intorno a 3100 ad esempio, 695 soltanto a Frosinone secondo un report del ministero dell’Interno risalente al 1944 e citato da Silvano Olmi. Secondo il racconto del presidente del Comitato 10 febbraio, i testimoni diretti stanno venendo meno per motivi anagrafici, ma i documenti che dimostrano gli orrori ci sono “parlano chiaro e fanno molto rumore”.

Il ricordo dal dopoguerra fino al giorno d’oggi

Silvano Olmi ha ricordato durante il suo discorso una denuncia fatta alla Camera da una parlamentare del Pci, Maddalena Rossi, che attestava come secondo lei le vittime fossero addirittura 60.000 e che il Lazio ha approvato a livello regionale la Giornata nazionale in memoria delle vittime delle marocchinate. Dallo scorso anno, invece, il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo sta lavorando per portare questa iniziativa a livello nazionale. Inoltre, durante il convegno è avvenuta la presentazione del libro “Non solo la Ciociara – Violenze di guerra dalla Sicilia alla Campania, dal Lazio alla Toscana”.

“Prof, oggi parliamo delle Marocchinate”

Il titolo del convegno rappresenta una scelta provocatoria da parte dei militanti di Gn, perché argomenti come questi spesso non fanno parte del programma scolastico. Nel corso del tempo le marocchinate hanno subito una fortissima damnatio memoriae, cioè sono state rinchiuse e mai raccontate alle nuove generazioni: più o meno lo stesso processo storico toccato alle foibe, in parte per un’egemonia che con la cultura ha ben poco a che fare e in parte a causa di un disinteresse nei confronti di chi avrebbe dovuto mantenere vivo il ricordo drammatico di questi avvenimenti. In parte, ed è forse l’aspetto più doloroso, per quel senso di pudore e vergogna che accompagnò le vittime delle marocchinate per tutta la vita, e che fu aggravato dalla solitudine in cui si trovarono ad affrontare l’eredità morale di quella tragedia.

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