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Era andato nella casa dell’ex moglie nonostante il divieto del giudice: il mago Aleff condannato a 9 mesi

Non avrebbe dovuto avvicinarsi all’abitazione dell’ex moglie e del figlio e nemmeno comunicare con loro, così come gli aveva imposto il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine in relazione a un altro, distinto procedimento penale (ora concluso) per il reato di maltrattamenti.

Nuovi guai per il 76enne Franco Friuli, conosciuto come mago Aleff. L’uomo, residente nel capoluogo friulano, è stato condannato dal giudice monocratico Paola Turri a 9 mesi di reclusione per violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese.

A queste ultime, inoltre, dovrà risarcire duemila euro per ciascuna parte, oltre al pagamento delle spese legali.

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Gli episodi contestati a Friuli (assistito dall’avvocato Federica Tosel) risalgono a un periodo compreso tra febbraio e maggio 2021. In particolare, sulla base dell’ipotesi accusatoria, l’uomo ha in più circostanze violato i provvedimenti decisi dal Gip in relazione a un altro procedimento penale per maltrattamenti in famiglia (conclusosi poi in Corte d’Appello con l’assoluzione del 76enne, riformulando così la sentenza di primo grado che lo aveva assolto per maltrattamenti e riqualificato l’imputazione in minacce aggravate e per questa condannato a sei mesi).

Friuli, in sostanza, si era presentato nella casa della ex senza giustificato motivo, aveva pure cercato di contattarla via mail.

Aveva – sempre per l’accusa – cercato di avvicinarsi all’abitazione del figlio. Madre e figlio erano rappresentati dall’avvocato Federica Donda.

Il giudice monocratico ieri ha ritenuto la sussistenza delle accuse e condannato Friuli a nove mesi di reclusione per tutti gli episodi contestati, con l’eccezione di uno, per il quale è stato assolto.

Di diverso avviso l’avvocato Tosel, che già preannuncia il ricorso in Appello. «Le sentenze si rispettano anche se a volte è più difficile di altre – argomenta il legale di Friuli – e quelle ingiuste si appellano: questa è una di quelle». A suo dire le violazioni non sarebbero provate, e già «nel precedente procedimento penale le persone offese erano state ritenute non attendibili».

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