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Quanto ci costa la Giustizia ingiusta - Panorama in edicola

L'editoriale del direttore

«Non ne posso più dell'allarmismo ambientalista. Non passa giorno senza che qualcuno si svegli e annunci catastrofi e disastri globali. L'ultimo è di pochi giorni fa: la Sicilia è a rischio desertificazione, dice un professore dell'Università di Catania. Gli invasi sono sotto il 10 per cento della loro capienza massima e le piogge dei giorni scorsi sono anomale ed eccezionali, concentrate solo in alcune zone della regione e a volte la quantità di acqua che si riversa in poche ore è quella di sei mesi fa. Conclusione: si rischiano danni alle colture agrumicole e olivicole, ma anche alle attività zootecniche legate ai pascoli. Ma a leggere i dati non si direbbe...»

Il pessimo affare della cattiva legge

Grandi inchieste che finiscono nel nulla, ma nel frattempo danneggiano interessi economici e reputazioni delle imprese. Il peso di processi e sentenze sulle decisioni della politica. E ancora, un'intollerabile numero di errori giudiziari che ogni anno costano centinaia di milioni di euro alla collettività. Il bilancio di una «Giustizia ingiusta» è questo.

CSM: costa sempre molto

Nonostante i tagli agli enti statali, ce n'è uno che continua a veder crescere i propri fondi. È il Consiglio superiore della magistratura, che anche nel 2024 ha ottenuto da parte della Giustizia oltre 34 milioni di euro. Risorse ingentissime se si confrontano con quelle stanziate in Francia e Belgio per organi che hanno le stesse funzioni.

Il caro-energia spegne l'industria

L'Italia ha già perso il 25 per cento delle sue aziende. «Se continuiamo così tra un decennio la manifattura sarà morta» ammonisce Aurelio Regina di Confindustria. La causa? È nelle nostre bollette.

Stili, cultura e società

Scatti dai colori pastello, nebulosi, quasi surreali, per quella luce azzurrina e «pallida» che avvolge luoghi, cose e persone. È questo lo stile inconfondibile di Luigi Ghirri (1943-1992), figura pionieristica e pensatore influente della fotografia moderna. A lui, a poco più di un trentennio dalla prematura scomparsa, il MASI di Lugano dedica un’interessante retrospettiva (fino al 26 gennaio 2025) di oltre 140 fotografie, racconto per immagini della fascinazione di questo maestro per i viaggi. Reali quanto immaginari.

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