Pont Canavese dice addio a Pietro Crosasso, storico panettiere e uomo di carità
PONT CANAVESE
Pont Canavese ha perso un simbolo della vita di comunità nel vero senso del termine: Pietro Crosasso è morto lunedì 25 novembre a 87 anni, ma il suo ricordo e il bene che ha fatto a molti concittadini non verranno mai dimenticati.
Ne sono certi in molti in paese dove, a partire dal 1965, Crosasso aveva portato avanti con passione il forno di via Caviglione, avviato con il supporto della moglie Silvana dopo la nascita di Renato: «Non ha mai smesso di venire in laboratorio – raccontano i familiari –. Era una presenza fissa, lo è stato fino a dopo aver compiuto 80 anni. Preparava ancora lui i bocconcini e amava quelle realizzazioni che ancora oggi si continuano a fare a mano. Era un uomo burbero di primo acchito, ma aveva un cuore grande e ha sempre aiutato chi ne aveva bisogno. Aveva iniziato a lavorare presto, quando era bambino, negli alpeggi, e lì aveva appreso da subito quanto la vita può essere bella ma anche difficile. Per questo è sempre stato molto generoso con tutti. Amava molto i bambini, non solo i suoi nipoti Lucrezia e Alberico che erano tutta la sua vita, ma anche gli animali, soprattutto i cani. Era stato anche uno dei propulsori della storica Mostra dell’artigianato insieme ad altri commercianti pontesi e la sua seconda casa era Ceresole Reale, vi passava ogni fine settimana. Quando la famiglia è riuscita a comprare una casetta tra quelle montagne ha esaudito uno dei suoi desideri».
Pietro Crosasso era una figura molto attiva anche nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. Era tra le fila dei soci del Club alpinistico pontese e, da amante della montagna, si recava spesso al Rifugio pontese. Crosasso era un uomo molto attento ai bisogni di tutti e per questo è stato tra i fondatori del presidio locale della guardia medica, dove ha dato un contributo fino a quando non ha cominciato ad avere problemi di salute. Era anche un grande sostenitore della Fidas, tanto da poter essere considerato una sorta di padre per il gruppo e per tutti i donatori di sangue che lo compongono. Era sempre lui, e lo è stato sin da quando aveva aperto il negozio fino alla pandemia, ad offrire il pane per le colazioni che i donatori facevano dopo i prelievi. Per questo venne scelto dalla Fidas come padrino della bandiera inaugurata negli anni ’80, poi nel 2009 venne insignito con una medaglia ad honorem. È stato un grande amico per tanti in paese, ma soprattutto un esempio nell’atteggiamento verso il prossimo. Inoltre, fu anche componente del Fiorindo, il carnevale d’altri tempi de Ij canteir.
Pietro Crosasso lascia la moglie Silvana, il figlio Renato con Patrizia, i nipoti Lucrezia e Alberico e tutti i parenti. I funerali si svolgeranno oggi, mercoledì 27 novembre, alle 15 nella chiesa di San Costanzo.