Trasporti, a Venezia è allarme Giubileo. Cgil: «Il sistema non reggerà»
Si avvicina il Giubileo, prossimo a partire il giorno della vigilia di Natale, ma i sindacati veneziani dei trasporti lanciano l’allarme: il sistema non reggerà, a causa della carenza di personale. Le stime, infatti, dicono che dovrebbero arrivare in città il 10% in più dei turisti rispetto agli altri anni, ben 1,6 milioni.
«Non siamo pronti ad accoglierli, manca troppo personale per eventuali impieghi in scala eccezionale» commenta Giuliano Frate della Filt Cgil di Venezia, sottolineando come la carenza di personale in Avm si aggiri intorno al 30%.
«Difficile dare numeri precisi» aggiunge, «perché il personale è in continua oscillazione, certo è che la carenza più importante riguarda piloti, comandanti e motoristi, persone, quindi, con esperienza».
Anche Alberto Cancian (Usb) è preoccupato: «Una chiusura d’anno all’insegna dell’incertezza e tante domande sul 2025: al di là del Giubileo, preoccupa anche l’espansione dell’aeroporto di Venezia, che allargherà il giro di turisti, come faremo a fare fronte a tutto ciò se il personale è all’osso?» si chiede, aggiungendo che investire sul trasporto pubblico locale è una necessità.
Eppure, questa è una patata bollente, un tema caldo e sensibile, visto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti darà al Veneto 30 milioni in meno per il trasporto, il prossimo anno.
«Essendo una regione virtuosa, prendeva già meno di diverse altre» spiega Frate, «è il solito meccanismo all’italiana, meno fai e più ricevi. Poi certo, anche il Veneto ci ha messo del suo perché ha sempre erogato briciole per il trasporto pubblico» aggiunge.
L’assessore con delega ai trasporti, Michele Zuin, fa una precisazione: «Il dato è tutto da chiarire e certificare e soprattutto non abbiamo una certezza degli effettivi impatti sulle singole aziende» fa presente, «Direi inoltre che al momento non siamo preoccupati ma che monitoriamo con attenzione la situazione».
I sindacati, però, riportano la questione a monte, vedono la carenza di personale nel settore dei trasporti come la conseguenza diretta dei mancati investimenti nel corso degli anni, degli stipendi rimasti uguali mentre il costo della vita cresceva.
«Il contratto è scaduto da un anno e mezzo e non si riesce a rinnovare» fa presente Frate, «tante chiacchiere e pochi fatti, siamo ancora fermi sul tema dell’orario di lavoro e della conciliazione con la vita privata. A livello di soldi siamo ancora distanti da quella che dovrebbe essere la cifra auspicabile, ci saranno degli aumenti ma parliamo di 200 euro lordi, quasi non si sentiranno».
«Un’altra preoccupazione» prosegue Cancian, «riguarda la sicurezza: gli episodi di intolleranza sono in aumento e autisti, marinai e piloti si trovano a gestire situazioni non facili. I lavoratori vanno tutelati» conclude.