Ue, Zingaretti polemico con von der Leyen: “Se cerca altre strade sarebbe corretto dirlo senza furbizie”
La presidente vuole la politica dei due forni. Una volta a sinistra e un’altra tra i sovranisti di estrema destra.
«Dobbiamo unirci per politiche comuni più forti sul lavoro, sulla competitività e sull’innovazione dell’industria, sulla ricerca tecnologica, sulla formazione di risorse umane adeguate, sulla transizione ecologica e digitale, su nuovi modelli di welfare e per la salute utili a proteggere le persone. Dobbiamo unirci intorno a coraggiose riforme che ci rendano un attore globale con una politica estera e di sicurezza comune in difesa della pace, rilancino le cooperazioni rafforzate, ridiscutano il criterio dell’unanimità, disegnino politiche fiscali comuni per portare giustizia dove giustizia non c’è più. Presidente von der Leyen, con tutto rispetto, noi a luglio abbiamo votato il suo programma per questi motivi. Se ha cambiato idea e cerca altre strade sarebbe corretto dirlo senza furbizie o giri di parole perché, ora, quel programma va attuato con i fatti».
Lo ha dichiarato il capo delegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti, nel suo intervento in aula nel dibattito prima del voto sulla nuova Commissione di Ursula von der Leyen.
«I nazionalisti non hanno un’idea diversa di Europa: non vogliono l’Europa unita e, anzi, nel mondo si alleano con i nemici dell’Europa. Oggi voteremo sì perché l’Europa per esistere deve partire. Non faremo regali a Donald Trump o a Vladimir Putin. Ma da ora nessuno sconto. Vigileremo per il rispetto del programma e, ogni giorno in ogni spazio parlamentare, combatteremo per far avanzare il progetto di un nuovo europeismo. Sapendo, per dirla con Altiero Spinelli, che `la via da percorrere non è facile ne´ sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà’. Per questo voteremo si, con questa chiarezza verso un’Europa più forte e più umana», ha aggiunto.
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