Brutta gaffe di Conte in tv: Grillo? Gli abbiamo lasciato una stanzetta. Floris lo svergogna: stanza? Lui è il fondatore (video)
Giuseppe Conte ospite ieri a DiMartedì: e mal gliene incolse. L’intervista del padrone di casa – con Grillo convitato di pietra – si attesta subito sui binari del faccia a faccia che mette alle spalle il leader del M5S alle prese con il ribaltone del processo di rifondazione della galassia pentastellata al redde rationem con se stessa e le sue multiformi componenti. Una creatura indefinita a cui l’ex premier tenta inesorabilmente da tempo di imprimere il suo volto trasformando il Movimento in un partito pronto a rinascere dalle ceneri di una spaccatura sublimata nel voto di domenica e impugnata dal garante. E il tema centrale del botta e risposta andato in onda nello studio de La7 diventa il dissing contro Beppe Grillo dell’attuale capo pentastellato. Ma vediamo alcuni dei passaggi salienti della pungente intervista.
Conte-Grillo, l’intervista di Floris a “DiMartedì” al leader M5S con garante convitato di pietra
La delusione sul volto del leader 5S traspare quasi da subito sul volto dell’intervista che magari aspirava a un discorso della corona post conferma politica-digitale e che invece si è visto smorzare entusiasmi e trionfalismi domenicali con domande e incisi del conduttore che, di fatto, hanno trasformato il one man show sperato dall’ospite in un one-to one con diversi contrappunti piccanti e scivolate. La prima, (e probabilmente la più eclatante), arriva proprio alle prime battute del confronto tv con Floris alle prese con un riassunto delle puntate precedenti che esordisce: «Questo confronto si basa sui soldi. Da una parte c’è chi dice “vi diamo i 300mila euro’, dall’altra “no non te li diamo”… Lui che dice “erano francescani e ora sono diventati gesuiti”, etc. Uno scontro così con il fondatore lascia l’amaro in bocca. O no?».
Tra domande e stoccate non proprio in punta di fioretto…
Conte sulle prime. co, goal a porta vuota del conduttore, gioca di rimessa. E di fatto ammette: «Credo in molti, molti di noi e anche me per primo. Io sono tre anni che ho cercato di coinvolgere Beppe Grillo assolutamente. Tenga conto che il contratto di collaborazione per potenziare la comunicazione gliel’ho fatto io, non gliel’ha fatto Gian Roberto Casaleggio o gli altri leader, ma io. Gli abbiamo lasciato anche una stanza, per dire, una stanza tutta sua arredata anche in sede…». Parole, quelle di Conte, che stridono alle orecchie di chi ascolta, tanto che Floris, dopo essere balzato sulla sedia, interrompe il suo interlocutore e rimarca: «Beh lo tratta proprio come… cerco di tradurre: “io gli ho dato 300mila euro io gli ho lasciato persino una stanza…”. Ma quello è il fondatore, il palazzo lo ritiene suo».
Conte: «A Grillo abbiamo lasciato pure una stanzetta arredata…»
Conte sembra all’angolo, l’improvvida uscita sulla stanzetta (senza telefono magari, come nella più fulgida delle defenestrazioni e svalutazioni professionali) lo mette in difficoltà. E Floris ne approfitta (giornalisticamente) per sottolineare la gaffe. Gaffe che rappresenta il livello a cui è effettivamente degenerata al situazione in seno al M5S, che Conte nel suo assolo tv riassume con le solite argomentazioni: «Come garante purtroppo Beppe Grillo è un po’ che si è allontanato dal movimento e oggi prevale una vis distruttiva. Per lui il movimento deve interrompersi qui, perché non ha seguito le direttive e le indicazioni di cosa si poteva discutere o meno, ed è iniziato un processo di sabotaggio», e via discorrendo con la solita canzone.
Floris punge il suo ospite sulla gaffe appena siglata: «Ma quello è fondatore…»
Salvo la bordata inferta all’intervistatore: «Un processo di sabotaggio che ha generato un retropensiero che ha anche lei. Ossia, che tutto “è stato gestito dall’alto”. Ma noi ci siamo messi da parte come gruppo dirigente»… Un j’accuse, quello di Conte a Grillo (e Floris che ne rileva le pecche) che costringe il leader M5S a un ulteriore specificazione: «Questo processo – prosegue l’ex premier – non l’ha accettato. Si è messo di traverso e le conseguenze sono state queste, ma non le abbiamo gestite noi». Poi, rivendicando il suo ruolo di capo-popolo dei grillini della prima e ultima ora, Conte assevera: «Io non potevo dire alla comunità “non potete discutere, vi dico io su cosa potete farlo”. Oggi il risultato qual è? Che andremo a rivotare, lui ha esercitato una facoltà statutaria del vecchio statuto cui non ha voluto rinunciare. Benissimo, andremo a rivotare da giovedì della prossima settimana a domenica».
La nota dolente e il sospetto sull’astensionismo di ritorno…
Ed è qui che, ancora una volta, casca l’asino: Floris, infatti, sul punto fa sommessamente (ma poi neanche troppo) notare a Conte che con la sua richiesta Grillo punta all’astensionismo. «Dovranno votare anche persone non d’accordo con lei, lui punta su quello. Se chi ha votato contro adesso si astiene, potrebbe non raggiungere il quorum». E anche qui Conte arranca, ostentando una poco convincente sicurezza sulla (sfaldata) comunità che, a sua detta, invece, «aumenterà» confermando la partecipazione auspicata.
Conte vs Grillo, la pietra tombale di Davide Casaleggio
L’ultima parola sulla querelle e su quello che già decenni fa Berlusconi definì appropriatamente le “comiche finali” di un “teatrino della politica”, spetta a Davide Casaleggio che, parlando dello scontro tra Conte e Grillo, nel corso della presentazione del suo libro presso Vis Factor, a Roma, prima ha commentato: «Se si gestisce tutto con lo scontro, se non si trova un sogno da perseguire, si finisce a carte bollate». E infine ha sentenziato: «Conte e Grillo? Hanno perso entrambi. E penso abbia perso soprattutto il Movimento 5 Stelle»… (Clicca qui per vedere il video del botta e risposta tra Floris e Conte dal sito del programma “DiMartedì” su La7)
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