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Quando a usare la violenza sulle donne sono altre donne: 16enne bullizzata in classe e sui social e picchiata da coetanee

La storia che arriva da Genova è una di quelle assai poco edificanti e sconcertanti anche per la tempistica con cui piomba sui media. Una vicenda che, all’indomani della giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, registra l’ennesimo caso di una vittima di insulti, maltrattamenti, minacce, culminata poi in un’aggressione fisica ordita e eseguita in branco. Solo che stavolta non è solo la vittima, una studentessa 16enne, a essere una giovane donna. Ma anche le sue aguzzine, bulle coetanee della ragazza presa di mira…

Genova, 16enne bullizzata e poi aggredita da sue coetanee

Giovani donne, un gruppetto di studentesse che, individuata nella compagna di classe una preda da svillaneggiare, per mesi l’hanno insultata. Denigrata. Offesa in vari modi: sia a scuola che sui social. Ieri, poi, l’ultimo atto di una persecuzione divenuta insopportabile, con le ragazzine che, dopo un litigio, avrebbero seguito la 16enne fuori da scuola, per poi aggredirla nei pressi di una stazione della metropolitana. È lì che l’avrebbero picchiata, colpendola ripetutamente, per poi lasciarla a terra in lacrime. Un epilogo violento arrivato al culmine di una serie di atti di bullismo e cyberbullismo che l’intervento dei carabinieri del nucleo radiomobile ha portato alla luce, facendo emergere un pregresso se possibile quasi più grave dell’aggressione.

Non solo insulti e atti di bullismo: dopo una campagna diffamatoria sui social, anche l’aggressione fisica

La ragazza, infatti, ai militari ha raccontato di essere vittima di bullismo da mesi: offese in classe, prese in giro continue, e una campagna diffamatoria sui social, dove le bulle pubblicavano accuse infamanti: tra cui quella di offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro. I carabinieri hanno informato immediatamente i genitori della giovane e inoltrato una relazione dettagliata alla procura dei minori, ai servizi sociali e alla dirigenza scolastica, chiedendo interventi rapidi per tutelare la vittima e approfondire le responsabilità delle aggressioni. Le indagini sono in corso. E i contorni dell’incubo vissuto dall’adolescente aggredita, per quanto ancora da mettere a fuoco compiutamente, netti e chiari (nella foto in alto un’immagine generata da IA).

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