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La protesta delle torce dei negozianti a Padova: «Quaranta strade senza luminarie»

Torce alla mano e un foglio con indicato il nome della strada rappresentata e che resterà al buio. È così che si è presentata ieri al Pedrocchi, l’Associazione commercianti del centro - Acc per dimostrare come almeno 40 vie resteranno prive di luminarie.

Il caso

Alle porte dunque c’è un Natale con le strade addobbate a macchia di leopardo, perché gli esercenti di Acc hanno deciso di non aderire a un bando ritenuto «discriminatorio», visto che permetteva a chi come loro non è rappresentato in Camera di commercio, di poter accedere a una sola richiesta fino a diecimila euro, mentre per le associazioni di categoria si è arrivati a 20 mila.

L’avviso da 90 mila euro complessivi, quest’anno è stato gestito per la prima volta dall’ente camerale che però ha ricevuto l’importo dal Comune. «Le scelte dell’amministrazione saranno pur state trasparenti come da loro dichiarato, ma hanno portato amaramente a identificare esercenti di serie A e altri di B», ha sottolineato Massimiliano Pellizzari presidente di Acc.

I costi

Il costo per un filo di luce si attesta tra i 300 e i 350 euro e per addobbare una strada ce ne vogliono parecchi; alcune vie possono arrivare a costare anche più di settemila euro, Iva esclusa. Con i contributi i negozianti riuscivano a coprire il 60% dei costi che di solito sono di 300 euro per ciascuno, ma che in alcune zone arrivano mille euro.

La protesta, è il caso di dirlo, è stata accesa in tutti i sensi, vista la rabbia e le pile che puntavano dritte sui fogli con scritti i nome delle strade rimaste al buio. Gli esercenti si sono sentiti discriminati e non supportati: «Siamo tutti uguali, non capisco perché ad alcune associazioni di categoria sono state date maggiori possibilità», ha raccontato Rossella Ferrari, titolare di una gioielleria in una delle strade a luminarie zero.

Le proteste

«È vero che anni fa le pagavamo, ma da oltre un decennio il contributo del Comune ci ha permesso di essere più attrattivi e comunque di fare un Natale capace di generare atmosfere che invogliavano le persone a recarsi in centro», ha aggiunto Monica, rappresentante di via Dante.

«All’interno delle mura cinquecentesche penso quasi il 90% delle vie sarà al buio, senza contare il caso di via Santa Lucia, emblema della discriminazione: metà illuminata e l’altra parte al buio», ha ribadito Pellizzari.
Niente luci neppure sotto i portici di piazza dei Signori e della Palanca in piazza delle Erbe, nell’area del Duomo e in altre zone: «Anche sotto il Salone ci sono attività senza luminarie e sono quelle dei nostri associati», ha chiarito il presidente di Acc.

«Speriamo in un ravvedimento almeno per il Natale 2025 e nella scelta di abbandonare catene luminose vecchie, viste e trite», ha aggiunto un esercente di via Gorizia, altra cenerentola delle luminarie.

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