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Trovato l’aggressore della stazione di Treviso, aveva già molestato un’altra giovane

È stato individuato il presunto responsabile dell’aggressione a sfondo sessuale subìta da una ragazzina di 14 anni, domenica scorsa in stazione a Treviso. Sarebbe un volto noto alle forze dell’ordine perché già autore di un’altra molestia sempre ai danni di una studentessa, per il quale era stato arrestato ad ottobre.

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Ad arrivare all’identificazione del presunto responsabile sono stati i carabinieri che hanno condotto le indagini, dopo che la giovane ha sporto denuncia insieme al suo papà. Ma fondamentale è stato il contributo della ragazza. Nei giorni scorsi, infatti, la quattordicenne è stata chiamata al comando dei carabinieri, dove le sono state mostrate diverse foto identificative.

Tra tanti volti, Anna (nome di fantasia) non ha avuto dubbi: ha riconosciuto subito il suo carnefice, i suoi occhi, la sua bocca, la sua espressione. Domenica scorsa le si è scagliato contro, baciandola in pieno volto e sulla bocca. Nelle prossime ore gli inquirenti con ogni probabilità formalizzeranno le accuse all’uomo. Si tratterebbe di un giovane di origini straniere, domiciliato a Treviso e probabilmente senza lavoro.

Il precedente

Secondo fonti vicine alle indagini il ragazzo sarebbe lo stesso di un caso verificatosi a Montebelluna lo scorso ottobre. Il giovane aveva molestato una minorenne nei pressi della stazione delle corriere, l’avrebbe infastidita e palpeggiata.

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Si trattava di un 24enne straniero residente a Treviso, a fermarlo erano intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile, allertati da una telefonata alla centrale operativa. Il giovane, in evidente stato di ebbrezza, era stato segnalato come particolarmente molesto.

Giunti sul posto, i militari avevano rintracciato sia l’uomo che la ragazza, la quale ha immediatamente denunciato l’accaduto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, il 24enne aveva cercato in tutti i modi di avvicinarsi nuovamente alla vittima.

Il ragazzo era stato quindi bloccato e arrestato. Da un primo controllo era risultato incensurato, almeno fino a quel momento, poi era stato condotto nel carcere di Santa Bona di Treviso in attesa di giudizio. Domenica scorsa il nuovo episodio.

Il caso di Anna

Il caso di Anna ha sconvolto la comunità. La ragazza viene aggredita dopo aver partecipato alla marcia contro la violenza sulle donne come volontaria. Alle 14 saluta le amiche e si dirige verso la stazione per prendere il treno per tornare a casa. Le si avvicinano due individui di origine straniera, uno si allontana, mentre l’altro si dirige verso di lei. «Come ti chiami? Dove vivi? Cosa ti piace?».

Anna non risponde alle domande, l’individuo si butta su di lei, la tiene ferma e la bacia in faccia. Sulla bocca. Lei riesce a divincolarsi e scappa via veloce. In quel momento in stazione ci sono solo alcuni senza fissa dimora, che stanno dormicchiando. Nessuno interviene.

I due si dileguano. Anna chiama sua sorella al telefono ed esce sul piazzale. Da casa parte subito il suo papà, la raggiunge e insieme vanno negli uffici della Polfer, guardano i filmati di videosorveglianza e riescono a vedere in faccia i molestatori. Rivedono insieme la scena e scende il silenzio, ma divampa anche la rabbia.

Le reazioni

Sono state diverse le reazioni di vicinanza alla ragazza e alla sua famiglia. Sia da parte del questore di Treviso Alessandra Simone, che dagli uomini dell’Arma.

Anche il sindaco Mario Conte è intervenuto sull’accaduto: «Va la mia solidarietà alla ragazza e poi lavoreremo con le forze dell’ordine ulteriormente impegnandoci per garantire sempre più presenza nel territorio sia attraverso le telecamere di videosorveglianza sia attraverso le pattuglie di polizia, carabinieri, guardia di finanza e della nostra polizia locale nei territori».

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