Il Super A&O di Monfalcone chiude in anticipo: prodotti andati a ruba
È un po’ come quando sei sulla pista da ballo, vorresti continuare a dimenarti, ma il deejay ferma la musica, alza la luce e blocca pure la palla a specchi. Si respirava questa atmosfera, mercoledì, alle casse del Super A&O al civico 17 di via Foscolo dove giovedì sera alle 19.30 calerà definitivamente il sipario sugli scontrini.
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I sindacati l’hanno saputo appena qualche giorno fa: il punto vendita del gruppo con radici venete Unicomm – 70 anni di storia alle spalle, oltre settemila dipendenti e 270 store diretti in sette regioni e 32 province italiane – non resterà attivo fino ai primi giorni di febbraio come dalle sigle reso noto una settimana fa, bensì spegnerà anzitempo l’insegna. Giovedì sera, appunto, con ampio dispiacere degli habitué del carrello.
Lo conferma il segretario provinciale della Filcams Cgil Andrea De Luca, che con i colleghi della Uiltucs e di Fisascat Cisl, rispettivamente Marisa Furlan e Vincenza Orabona, sono subentrati nella gestione della pratica dei licenziamenti collettivi per cessata attività (questo supermercato non godeva prima di rappresentanza sindacale), ottenendo il riassorbimento di tutte e nove le maestranze lì occupate: «L’abbiamo saputo solo un paio di giorni fa, quando l’azienda ce l’ha formalmente comunicato».
A loro, infatti, era nota solo l’indicazione di una chiusura a inizio 2025. «La proprietà – spiega De Luca – ha preferito non aggravare le perdite, alla luce anche del fatto che il personale è già sistemato presso altri punti vendita del gruppo».
L’azienda infatti opera sul territorio con sette insegne che i clienti, anche sul territorio, hanno imparato a conoscere negli anni. Sicuramente Emisfero Ipermercati e Famila, ma il gruppo gestisce anche Mega ed Emi per le medie superfici, A&O appunto per i negozi di prossimità, C+C Cash&Carry per l’ingrosso, Hurrà per i discount. Unicomm è associata peraltro a Selex (già Unione volontaria A&O), fin dal 1964, l’anno della fondazione. Insomma una rilevante realtà del mondo della grande distribuzione italiana: se è vero infatti che qui a Monfalcone il market chiude per motivi legati a costanti perdite che, stando ai sindacati, «sfiorano i 200 mila euro l’anno, a partire dal 2021», a Gorizia invece l’azienda ha di recente avviato un nuovo magazzino.
Era un supermercato comunque apprezzato, quello di via Foscolo, presente nel quartiere, pur non costantemente sotto questa insegna, da 30 anni almeno. Difatti, come si accennava, anche ieri all’ora di pranzo era possibile notare, a dispetto degli scaffali per ovvi motivi svuotati, fra cestoni del pane esauriti e banco della gastronomia non più rifornito come un tempo, un discreto andirivieni di clienti. Alcuni molto dispiaciuti perché si erano affezionati ai dipendenti, mostratisi ieri sempre e comunque col sorriso sulle labbra e la consueta affabilità nel rendere il proprio servizio, altri indispettiti perché magari, inconsapevoli della novità, non hanno potuto trovare il tal prodotto in corsia.
Per ovviare a quest’inevitabile inconveniente, il Super A&0 ha comunque disposto uno sconto del 10% su tutta la merce alimentare (e non) esposta, parecchia della quale con scadenza assolutamente non prossima. Non solo: sempre ieri, alla cassa, il cliente ha ricevuto, con una spesa minima, anche un buono da cinque euro su un importo di almeno 30 da consumare, da venerdì al 24 dicembre, in uno dei due magazzini dove il personale di via Foscolo sarà spalmato, cioè il Famila di Staranzano e l’Emisfero di via Pocar. Un modo per salutare e fidelizzare. L’immobile resterà nelle disponibilità di Unicomm, il soggetto proprietario, ma non riaprirà al momento. Resterà una vetrina vuota in città. —
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